Qualcuno conosce l’Assessore “ai centri storici, alle contrade e ai quartieri”?
“Ah che vita meravigliosa questa vita dolorosa, seducente, miracolosa” canta il giovane Diodato in uno dei suoi ultimi successi canori, dal titolo appunto “Che vita meravigliosa”. Versi significativi, questi contenuti in tale inno sensuale e romantico, che ben s’adattano all’altrettanto storia romantica nata tra l’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano e la stragrande maggioranza dei cittadini-elettori che l’hanno democraticamente eletta nel mese di giugno del 2019.
A distanza di un anno, pertanto, col rispetto dovuto che sempre si deve alle persone che ricoprono ruoli istituzionali parimenti a quello che dall’altra si deve per chi esprime le proprie opinioni in piena libertà, è più che lecito chiedersi cosa ne è stato di tale storia d’amore e porre una semplice e diretta domanda agli stessi cittadini: qualcuno è a conoscenza che nella giunta nominata dal Sindaco Flavio Stasi in data 1 luglio 2019 figura anche un assessore, la signora Anna Maria Turano, titolare delle numerose e seguenti deleghe: “Promozione dei centri storici; Rapporti con le contrade ed i quartieri; Istituti di partecipazione democratica; Semplificazione e decentramento; trasparenza amministrativa; Affari legali; Servizi demografici”?
Nulla di personale contro l’assessore in questione (che tra l’altro non ricordiamo di aver mai incontrato in nessuna contrada), ma il quesito è più che legittimo, soprattutto perché chi scrive (e non solo) è quotidianamente interpellato da cittadini (soprattutto dell’area coriglianese ma non esclusivamente) residenti in un centro storico sempre più isolato e degradato e nelle contrade e frazioni del territorio comunale, molte delle quali versano in condizioni di fatiscenza, degrado e abbandono, per evidenziare agli amministratori le condizioni di vivibilità degli stessi? Problematiche che affondano, il più delle volte, in radici lontane, e dunque non ascrivibili alla responsabilità della “nuova” ed attuale Amministrazione comunale, ma per le quali oggi alla stessa, ed è normale che sia così, si chiedono risposte celeri ed efficaci.
L’invisibilità di taluni assessori è facilmente riscontrabile in un ulteriore dato: quando i cittadini, esasperati, si rivolgono direttamente al Sindaco per qualsiasi questione è perché, evidentemente, neppure conoscono l’esistenza di taluni assessori di pertinenza (e non è un caso che solo di recente, dopo l’intervento dello scrivente, l’Amministrazione abbia almeno provveduto a indicare i loro nominativi con foto sul sito comunale!). Solo qualche comunicato stampa diramato nel tempo ci risulta da una ricerca effettuata: promozione di un calendario fotografico con le “vinelle” dei centri storici, avviso sulla riapertura dell’anagrafe di Cantinella, spostamento dei mercatini rionali di viale Rimembranze, per un totale di non oltre una decina di “interventi” del genere. Probabilmente, l’assessore Turano produce molto e comunica poco o, forse, l’attività istituzionale del Comune non la considera nella dovuta misura; oppure, altra ipotesi, quanto realizzato in questo primo anno di servizio reso alle istituzioni (pandemia a parte, che Corigliano Rossano l’ha solo lievemente colpita) equivale a poco o nulla. Qual è, dunque, il ruolo e la funzione di alcuni assessori silenziosi e sconosciuti ai più? Non è un caso che di recente, all’indomani della protesta degli abitanti di Cantinella, gli stessi risultano siano stati ricevuti dal Sindaco in persona, come avviene per tutte le altre problematiche che riguardano centri storici, contrade e quartieri, che vengono poste all’attenzione del Primo cittadino e da quest’ultimo, eventualmente, affrontate. Non c’è traccia di alcun assessore di competenza e di “rapporti” intessuti con i cittadini che risiedono in queste zone, anche perché il lavoro svolto dal medesimo dovrebbe essere comunicato e non richiesto. Simpatia e rispetto per tutti, allora, ma nessuno sconto per chi, dopo aver annunciato cambiamenti epocali dai luoghi-simbolo della nostra città, come Piazza del Popolo, sembra essersi disperso nel tempo.
“Mi seduci mi abbandoni” canta ancora Diodato. Seducenti promesse di rivoluzioni lasciate a metà o forse mai davvero iniziate, dolorose come le spine delle rose alla luce dell’assenza di notizie pervenute da un anno a questa parte. E si risparmi la solita litania sul modo di fare giornalismo, senza tra l’altro neppure averne le competenze, ma ci si chieda piuttosto come ormai tutti, ma proprio tutti, gli operatori dell’informazione manifestino disagio e malcontento per come vanno le cose, essendo gli stessi il termometro della popolazione. Centri storici, contrade e frazioni di Corigliano Rossano: si è fatto qualcosa da un anno a questa parte, concretamente, dall’assessorato in questione? Chiediamolo alla gente per avere conferma del suddetto disagio ed evitare di essere tacciati di scarsa oggettività. Chi ricopre un ruolo amministrativo, tra l’altro retribuito, e non è eventualmente all’altezza o ha poco tempo a disposizione, comunque, può sempre valutare di togliere il disturbo. La città ha impellente bisogno di donne e uomini capaci di apportare soluzioni, non di certo di graziosi souvenir.
Fabio Pistoia