Era il primo luglio del 2019 quando il neo-eletto Sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, dopo uno straordinario successo elettorale, annunciava ufficialmente nominativi dei prescelti assessori della compagine amministrativa chiamata a guidare la terza città della Calabria. Sei figure giovani e senza precedenti esperienze politiche, completamente nuove rispetto al tradizionale agone, rispettivamente tre donne e tre uomini suddivisi con l’obiettivo di rappresentare equamente le due aree urbane della comunità.
Oggi, a distanza di un anno, con rammarico si constata come la maggior parte dei cittadini di Corigliano Rossano non solo non conosce il lavoro finora svolto da alcuni dei medesimi assessori, ma ne ignora addirittura il volto e l’identità. Dell’assessore con delega al Centro storico, contrade e frazioni abbiamo già scritto, ma lo stesso dicasi, ad esempio, per il titolare della delega al Turismo. E non sono mica tutti ignoranti, ma persone che seguono i social, leggono, s’informano, eppure non conoscono traccia, nelle strade e tra la gente, di queste figure deputate ad occuparsi della cosa pubblica.
Non è una considerazione che proviene solo dagli ambienti politici d’opposizione (ne ha parlato anche il consigliere comunale Gino Promenzio nel corso di una seduta del civico consesso), ma ormai opinione comune. Un dato che dovrebbe far riflettere, anziché suscitare reazioni sdegnate tra gli addetti ai lavori o qualche replica dei gruppi consiliari di maggioranza, silenti invece in ben altri contesti che afferiscono le necessità e le attese della popolazione.
Evidentemente, non basta qualche fotografia o un annuncio ogni tanto con la solita forma dei comunicati, perché manca il rapporto diretto tra i governanti ed i governati. In altre parole, mancano i fatti o almeno non si vedono. D’altronde, nei giorni scorsi è stato un gruppo di sostenitori e candidati dello stesso Stasi a sottolineare pubblicamente, con una nota, lo sfilacciamento ormai lampante tra Amministrazione comunale e cittadinanza, parlando di “una solitaria azione di accentramento di funzioni e di potere da parte del primo cittadino”. Sarebbe dunque opportuno, probabilmente, prendere atto della situazione e determinarsi di seguito. Ci si aspettava donne e uomini nuovi, ma neppure tanto inediti e “leggeri” da sembrare più invisibili del vento: non si vedono, non si sentono e neppure si percepiscono.
Fabio Pistoia