Nuove deliziose perle si aggiungono al già copioso bestiario dei maturandi.” Se questo è un uomo” non l’ha scritto Primo Levi ma Italo Calvino; Pirandello era un esponente della pittura espressionista; la poesia “X Agosto “ del Pascoli diventa “ics Agosto”; le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki sono state sganciate durante la Prima guerra mondiale; il Muro di Berlino è crollato nel 1948 ( quando non era nemmeno stato costruito); l’entrata in vigore della Costituzione Italiana?
Nel 1968 (vent’anni dopo rispetto a quanto c’è scritto sui libri); Il fascismo cadde nel 1973 ( ho vissuto tanti anni sotto la dittatura e non me ne sono accorto ) ….e via delirando. Se i nostri ragazzi dopo tredici /quattordici anni di studio indefesso e febbrile, sciorinano simili condensati di illuminante sapere, non è certo colpa loro. Coloro che dovrebbero “formarli” non sono immuni da pecche; il deragliamento mentale accomuna tutti, specie le alte sfere. La ciliegina sulla torta, vera goduria, è stata poi il Covid -19 . Parassiti e nullafacenti ben volentieri ne hanno assecondato gli umori, apprezzandone le non disprezzabili conseguenze ( al netto del contagio..naturalmente ), occultandosi e mimetizzandosi da par loro , tra un bit e un file, oscure minacce al loro eterno poltronismo, d’altronde chi parassita nasce, virus o non virus, trova sempre escamotage consoni al loro dna; di contro, la stragrande maggioranza dei docenti ha buttato il sangue barcamenandosi in un inedito e per tanti versi straniante panorama pedagogico educativo; hanno profuso tesori di energia, sopperendo, a volte, con intelligenza e creatività, a falle enormi del Sistema educativo, ad indicazioni ministeriali contraddittorie e cervellotiche, facendo di necessità virtù. Il sempre auspicato e mai realmente attuato salto della quaglia ,una lungamente agognata rivoluzione didattica, sembra cosa fatta. . Smart working, online,da remoto, piattaforme, a distanza, nuovi linguaggi e nuove metodologie irrompono forzosamente in un mondo, quello della scuola, tutto sommato ( nonostante i buoni propositi), restio e sospettoso verso i cambiamenti e le innovazioni. Che meraviglia : Tecnologia vs Covid-19! Alunni-tastiera da una parte ( ma dove ? ), docenti –tastiera dall’altra ( ma dove ? ), due “altrove”, connessi e disconnessi, in mezzo all’etere, onde magnetiche, internauti beatamente cullati nel naufragar m’è dolce in questo mare ..e tanti saluti a secoli di pedagogia scolastica con suoi dogmi di socializzazione, di relazione fra persone, di sguardi ,rossori e balbettamenti, di condivisione di spazi fisici e prossimità di corpi, addio Franti e Garrone ( sia pure in versione millennials) , il “batti e ribatti”, “ scusi prof. non ho capito” il sempre risolutivo passepartout “ Posso andare al bagno…è urgente”
Ma ora più che la domanda è la riflessione che nasce spontanea : se da anni, tutti gli” indicatori”, continuano a collocare La Scuola italiana, specie quella Meridionale, tra le peggiori, con risultati avvilenti, e parliamo di didattica di” vicinanza”, come possiamo sperare, bypassando il virus, di raggiungere livelli formativi accettabili ? I dati diffusi dall’Istat il 6 aprile ci dicono che la didattica a distanza non ha raggiunto il 33,8% delle famiglie, quelle che non hanno in casa né un computer né un tablet. La percentuale si alza nel Sud al 41,6%. Se si considera che probabilmente in molte di queste famiglie i figli in età scolare sono più di uno, si deve ritenere che la percentuale degli studenti che non hanno usufruito della Dad sia ancora più elevata; ’82% dei dirigenti segnala,inoltre, che le differenze in termini di dotazioni tecnologiche, connettività e familiarità d’uso, sia tra i docenti che tra gli studenti, sono un ostacolo al pieno funzionamento della didattica a distanza.
Si ripropone sotto forma diversa l’eterna discriminazione.
I cosiddetti ricchi figli di papà cadono sempre in piedi :per loro esistono tante autostrade alternative , arruolare docenti-precettori e crearsi scuole private in ambito domestico No problem…,;
l’ascensore sociale è malinconicamente fermo da anni…..sempre più ingrippato e arrugginito.
E Settembre…. andiamo. È tempo di migrare… è più vicino. Il prossimo non sarà un anno scolastico qualsiasi, arriva dopo un periodo drammatico in cui più di otto milioni di studenti sono stati costretti a restare a casa per oltre tre mesi, lavorando in condizioni eccezionali e difficili nel migliore dei casi, o non lavorando, nel peggiore dei casi. Tra Azzolina e sindacati volano stracci, entrambi brillano, poi, per soluzioni innovative e chiarezza di idee . Basterà indossare la mascherina e aumentare la distanza tra i banchi? Al Coronavirus l’ardua sentenza.