È un sabato pomeriggio come tanti altri e mentre sto seduto al bar davanti a un caffè, noto alcuni ragazzi che bevono un aperitivo in allegria. Ridono, scherzano, interagiscono coi social, parlano di minchiate e soprattutto affrontano pensosi il loro principale problema: che non è il lavoro, ci mancherebbe, ma come organizzare, al meglio, la loro serata.

 All’improvviso ho una visione: è quella del Titanic e della sua sala ricevimenti, dove gli inconsapevoli passeggeri ballano mentre la nave va verso il suo tragico destino. Da quel sabato non riesco più a levarmi dalla mente quella scena, poiché vedo nei volti e nelle parole di quei ragazzi l’inconsapevolezza di andare a sbattere sull’iceberg di un cambiamento epocale, che il Covid ha reso brutale per via della necessità di affrontare scelte non più rimandabili. LEGGI ARTICOLO COMPLETO