Allora, da dove vogliamo cominciare, dallo spot che la giunta regionale ha commissionato al duo Muccino/Bova per promuovere il turismo in Calabria oppure da Chiara Ferragni e dalla sfilata di Dior a Lecce? Penso convenga partire dallo spot Muccino/Bova, che dovrebbe uscire in autunno alla modica cifra di un milione e settecentomila euro ovviamente dei contribuenti calabresi o meglio settentrionali, visto che la Calabria si mantiene col residuo fiscale del Nord. 

Un costo colossale, per un prodotto, credetemi, che alla fine resterà impresso nella memoria di pochi, poiché si limiterà a proporre qualche bella immagine, molto patinata, d’autore (anche se Muccino non è Terrence Malick), di alcune spiagge e località calabresi (le solite), un paio di droni a volteggiare sui centri storici più suggestivi (i soliti), le inquadrature di nduja, caciocavalli e patate della Sila e gli immancabili alberi secolari del Pollino e i Bronzi di Riace (che, tra l’altro, stanno in un museo che avrebbe bisogno urgente di una visita di Chiara Ferragni, poiché ha più dipendenti che visitatori).
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