Ha ragione Salvini, quando dice “che di fronte a certa infame violenza”, come l’omicidio efferato della 44enne imprenditrice calabrese Maria Chindamo, gli viene qualche dubbio sulla pena di morte? Forse sì, se si pensa che più di un dubbio, su questo argomento, sta sorgendo nella nostra opinione pubblica,
visti i consensi e le reazioni positive che la riflessione del leader della Lega ha scatenato sui social, anche per via del forte legame che esiste tra questa scelta e quella che dovrebbe essere la funzione della pena. La quale, normalmente, può essere di due tipi: rieducativa (e cioè mirare al pentimento, e al recupero, del reo) o deterrente-difensiva (utile a evitare nuove minacce all’incolumità delle persone e della società). LEGGI ARTICOLO COMPLETO