Illustrissimo Presidente Regione Calabria. Illustrissimo Sindaco del Comune di Corigliano – Rossano
Mi chiamo Morena, frequento il quinto anno dell’ITAS-ITC Rossano.
Sono indignata, indignata ed ancora indignata, perché non mi sento tutelata da parte delle mie Istituzioni. Indignata perché dopo un anno dall’inizio della pandemia non è stato risolto nulla per garantire a me e ai miei compagni il diritto allo studio in modo sicuro e dignitoso. Ebbene si, dopo mesi e mesi di didattica a distanza ci viene imposto dal Prefetto e dal Presidente FF di tornare in presenza.
Nessun problema a riguardo ma il Prefetto e il Presidente FF non possono farci rientrare senza un adeguato servizio trasporti.
Gli stessi pullman che andranno avanti e indietro per garantire più corse, significa, per molti di noi provenienti da paesini limitrofi, entrare a scuola alle 10:00 e uscire alle 15:00.
Orari improponibili, doppi turni fino alle 15:00 del pomeriggio, il pranzo che diventa un optional. Perché ci trattate come se fossimo un esperimento sociale? Perché dopo mesi non si è trovata alcuna soluzione per i mezzi di trasporto? Perché non sono stati stanziati fondi per ampliare il numero dei pullman e garantire il nostro diritto all’istruzione? Come si può pretendere da noi ragazzi che già siamo stati privati dal vivere la nostra adolescenza, con la negazione ad ogni forma di relazione che significa crescita e maturità, essere costretti a rientrare a casa alle 16:00 del pomeriggio per poi fare i compiti e terminare a tarda serata?
Noi studenti pendolari, con distanze superflue in un Paese moderno e con servizi essenziali, passiamo la giornata incastrati nei vostri disservizi e in attesa dei pullman di rientro per tornare a casa stanchi, annullando ogni ulteriore forma di socializzazione, anche quella familiare.
Siamo al quinto anno, ci aspetta la maturità, come possiamo affrontarla senza un giusto equilibrio?
Chiedo a nome di tutti gli studenti pendolari di ampliare il numero dei pullman per garantire a tutti una entrata frazionata nei minuti e non nelle ore.
Si in presenza a scuola, ma con i servizi essenziali garantiti.
Il disservizio non può incidere sulla nostra vita insieme al Covid e rompere ogni equilibrio del nostro quotidiano e rendere ancor più difficoltoso il nostro impegno scolastico.
Confido nel Presidente e nel Sindaco per la giusta e la dovuta soluzione e la giusta considerazione dovuta a noi giovani, già fortemente provati dalla mancanza di relazioni e da questo vivere come “messi da parte”.
Morena Capalbo