La Chiesa, anche in tempo di Pandemia, con molta prudenza e cautela, convoca i credenti, ogni domenica, alla Celebrazione del Sacramento dell’Eucarestia. In tale Sacramento , da ben 2000 anni, i battezzati fanno il “Memoriale ” dell’Ultima Cena di Gesù, in cui non ricordano solo ciò che Lui disse e fece , ma rendono attuale la sua Opera di Salvezza per tutti gli uomini di ogni tempo e di ogni dove.

Nell’Eucarestia partecipata, l’assemblea ascolta e contempla il Gesù Risorto, quivi presente, che, vivo e vivificante , continuamente si dona nel Pane e Vino consacrato e con la sua Parola, contenuta nelle Sacre Scritture, ricorda, parla , insegna e invia i suoi seguaci ad annunciare il suo Vangelo per le vie del mondo.

Attenzione! E’ nell’Eucarestia ( Fonte e Culmine della Chiesa ) che Gesù continua ad insegnare e a donarsi e se noi non lo facciamo parlare e non lo accogliamo restiamo senza la sua Parola e senza il suo Spirito, che, per noi tutti, è Vita e Vita eterna.

Purtroppo tale celebrazione, col passare di tanti anni, si è standardizzata in tanti ripetitivi rituali. In essa infatti è tutto rigorosamente prescritto: quello che deve dire il presbitero, quello che deve rispondere l’assemblea, i canti da eseguire, i paramenti da usare, quando stare in piedi, quando seduti e i vari gesti da fare, senza minimamente,soprattutto, preoccuparsi di recepire e accogliere il Messaggio liberante del Cristo.

 L’ Eucarestia non è un precetto pertanto da soddisfare per rendere un culto dovuto a Dio, perché Lui (Genitore ) non guarda i nostri meriti ma i nostri bisogni. Gesù stesso ci dice: << Ecco IO sono in mezzo a voi come vostro servitore ( Lc.22,27)>>.

La messa domenicale è solo un momento privilegiato di riposo, in cui Dio convoca il credente, in assemblea, per comunicare a lui la Forza redentrice del Cristo e inviarlo a vivere con gioia e libertà la sua fede nel proprio quartiere.

Il credente, che si nutre di Eucarestia, non rinuncia mai all’analisi e al giudizio della sua retta coscienza, in momenti, come questi, in cui ci si accorge che si sta tentando, da più parti, di barattare la profezia con un po’ più di potere, in momenti cioè in cui bisognerebbe alzare la voce, come Gesù, contro i vari protagonisti di turno, sia in campo civile che religioso.

L’Eucarestia, per il credente,non è quindi un Optional, ma la Forza vivificante della Spirito dell’ Amore, di cui ogni credente ha bisogno e si nutre per essere ” Operatore di Pace”, per le vie del mondo,, nel costruire, nell’Oggi della nostra Storia, con Gesù e come Gesù ,il Regno di Dio, cioè la Civiltà dell’amore.

Corigliano Rossano 09.04.2021. (Franco Palmisano ).

 

  

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