Ormai è una sofferenza senza fine. . . E’ una ecatombe mondiale! Pur con le mascherine nel distanziamento sociale, pur con la vergognosa corsa ai vaccini, ormai sono tanti e poi tanti che se ne vanno nel più totale silenzio.

Sono parenti, amici e conoscenti, di cui non abbiamo sentito un ultimo lamento, se non la ferale notizia che sono stati colpiti dal killer Covid 19, sia che fossero a combatterlo in prima linea, sia che si nascondevano, per evitarlo, nei meandri di qualche trincea.

 Nessun tempo potrà cancellare questa sofferenza. La morte, anche se è di un credente, che nella fede spera che ” continua a vivere ( Gv 11,26)” è pur sempre una tragedia umana. e non conta l’età dell’individuo.

Quando vien meno una persona cara , pur senza cadere nella disperazione in quanto vita e morte sono componenti della simbiosi esistenziale, il dolore è sempre vivo, perché sensibilmente ci manca quel vivente che toccavamo, abbracciavamo, baciavamo e con cui, nel bene e nel male, si è pur fatto un tracciato di storia insieme.

Il tempo può assopire una sofferenza, ma non la cancella, né guarisce le ferite. A volte tale dolore è irruente, a volte è lieve, ma è sempre lì ad aspettarci.

Il tempo trasferisce il dolore nel silenzio, nello stesso silenzio di coloro che ogni giorno ci lasciano, senza poterci rivolger uno sguardo compassionevole, senza il sorriso di un saluto, senza il conforto dei “segni” della Fede.

Ma viene da chiederci?

Non è più atroce questa sofferenza in silenzio, rispetto al pianto sbandierato e, a volte, ululato al vento? Il tempo potrà guarire le ferite, ma non potrà mai cancellare il dolore provocato da queste repentine assenze di tante presenze in questa immane tragedia!

Corigliano Rossano 13.04.2021. ( Franco Palmisano ).

 

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