di Franco Palmisano
Gesù Risorto, nel Vangelo secondo Matteo ( Mt.28,20), non si congeda mai dai suoi, ma invita la sua Comunità ( e anche la nostra ) , non a trasmettere dottrine catechistiche, ma a proclamare e testimoniare il suo Messaggio d’amore per le vie del mondo: “Battezzando” . Ma come si battezza?
La tragedia di noi cristiani sta nel fatto che ancora oggi, ci vengono trasmessi continuamente catechismi, dogmi e vite di Santi, senza farci fare l’esperienza che noi, come Comunità Cristiana, siamo dei” battezzati “, cioè degli ” immersi” in un Mondo d’Amore trinitario.
Noi veniamo ancora spaventati dal Timor di un Dio, che ci vede “dall’alto dei cieli”, ci giudica e ci perseguita con sofferenze anche pandemiche, obbligandoci ad accettare , rassegnati, la sua ” santa ” volontà!
Noi veniamo invogliati al bacio delle piaghe di un Cristo, crocifisso e morto in croce per i nostri peccati. Lui assembla i suoi devoti, solo per far fare adorazioni, processioni e suppliche con recite di salmi e rosari.
Noi veniamo inculcati ad invocare lo Spirito Santo, in un continuo ” Vieni-vieni”e un “ascoltaci-ascoltaci”, a mani alzate, sospirando in una sua risoluzione di tutti i nostri personali problemi quotidiani.
L’Evangelista Matteo, oggi, ci racconta di quando i discepoli vanno sul Monte delle ” Beatitudini,” per incontrare Gesù , il loro Maestro. Lo vedono, si prostrano … ma dubitano. Attenzione ! non dubitano che sia Gesù, il Crocifisso, perché lo vedono, non dubitano che sia Gesù, il Risorto, perché si prostrano, ma dubitano di se stessi e della loro poca fede.
Gesù a questi discepoli, i quali si sono dimostrati incapaci di saper reggere nel momento della prova, per cui tutti sono scappati, a questi discepoli che non hanno ancora capito l’universalità del Regno di Dio, Lui apertamente dice: ” Andate e fate discepoli tutti i popoli, << battezzando >> .
Gesù, per questa missione, non fa per loro nessun corso di perfezionamento, perché Lui non ha bisogno di credenti perfetti, ma di persone che, con tutte le loro debolezze, vanno pur sempre a battezzare, in quanto la forza del Messaggio è quello che conta, pur nella fragilità dei messaggeri.
Il credente è quindi un inviato, con Cristo e come Cristo, per i viali della storia a “immergere”, nel Vangelo delle Beatitudini,ogni creatura umana senza tener conto della sua condotta morale, della sua cultura, della sua situazione sociale o sessuale .
Attenzione ! Gesù, nel suo Messaggio di vita, non impone ma propone. Il suo comando però a “battezzare ” è solo nelle ” Beatitudini” da Lui proclamate, in cui il credente, che si impegna per il bene dell’uomo, permette al suo Signore di occuparsi dei bisogni della sua esistenza in un cambio meraviglioso.
In tutto questo poi c’è la garanzia del : << IO sono sempre con voi !>>. Il credente nella sua missione quindi non cerca Dio, ma Lo accoglie per andare con Lui e come Lui, battezzando, a costruire la Civiltà dell’amore.
Quando il credente , nella sua comunità, battezza e si manifesta ” beatitudine vivente” ha la sicurezza che il Dio di Gesù è sempre con lui. senza alcun data di scadenza, ma con una continua qualità di presenza.
La certezza di questa presenza è per lui gratificante bellezza della sua fede.
Corigliano Rossano 30.05.2021 ( Franco Palmisano)