di Franco Palmisano
Il lungo periodo di blocco pandemico sta passando e anche nella nostra Comunità che è in Corigliano Rossano viene il momento dei conti, non solo economici, ma i conti dei tempi giusti per fare una verifica di cosa siamo e di cosa ancora ci aspetta.
Il tempo perduto non potrà mai essere restituito e le persone scomparse rimangono ferite insanabili nelle famiglie e nelle comunità, ma, noi tutti, genitori ed educatori, presenti nelle istituzioni familiari o scolastiche, nelle istituzioni politiche o religiose, dobbiamo ora rimodellare le nostre agende con una priorità: I GI-O-VA-NI!
Nella vita di un giovane un anno, un anno e mezzo o due anni persi sono per lui come se fossero tanti. E’ un periodo che porta dall’adolescenza alla giovinezza matura. E’ il periodo della crescita, è il periodo del contraddittorio,della contestazione al sistema, della formazione di interessi, di sentimenti e di personalità… è il periodo di esperienze, di viaggi, di incontri, di conoscenze , di interrogativi, di turbamenti e di errori.
In questi mesi tutto questo è stato sospeso e noi tutti, nella società, soffriamo per i ragazzi se continuiamo a pensare ai loro volti, soli davanti al computer , perché non è lì la vita, ma nella cultura, nelle strade del mondo, negli oratori( !!!), nei campi di calcetto, nelle palestre, nelle piazzette o nei vicoli del quartiere, perché nelle sole telefonate o nelle sole video-chiamate o nei vari collegamenti manca loro il contatto fisico dell’abbraccio, del confronto di gruppo, dello scherzare, del litigare sportivamente faccia a faccia.
Loro con sguardo smarrito chiedono aiuto alle Istituzioni Civili e Religiose, perché vogliono superare le amarezze e le delusioni di quanto sta accadendo,ma non chiedono solo gratificazioni economiche, sociali o professionali,oppure soluzioni mistiche o fideistiche, ma soprattutto percorsi di vita e di esperienze radicali.
Sul territorio i nostri amministratori ed ecclesiastici disquisiscono solo di scelte politiche o di temi etici, mentre i giovani hanno bisogno drammaticamente di risposte primarie alla vita e di salvezza dalla morte interiore e vogliono contrattare con la comunità sul da farsi e su chi contare per canalizzare i nuovi bisogni post-pandemici, emergenti sul territorio.
Allora la nostra comunità sia civile che religiosa, superando beghe di partito o di campanilismo, beghe tra parrocchie o tra quartieri, viene sollecitata dai giovani a fare loro strada e , se non si può restituire loro gli anni perduti, si può però accelerare i loro piani, mettendosi al loro fianco per costruire non su di loro, ma per loro e con loro, una nuova civiltà più gratificante, più umana e più solidale.
Corigliano Rossano 18,09,2021 ( Franco Palmisano,ex-allievo salesiano.)