La nostra Comunità cristiana, con l’apertura del Sinodo Diocesano del 17 ottobre 2021 è “in cammino . . . verso la Chiesa che vogliamo”. Anche per noi, laici, è attuale il severo monito di Gesù ai suoi: << Non dunque chi mi dice "Signore, Signore, entrerà nel Regno di Dio, ma colui che fa la Volontà del Padre mio ( Mt.7,21)>>.
Gesù, fonda la sua Chiesa ” in cammino” per portare a compimento il Disegno del Creatore, che ” non vi sia più alcun bisognoso tra voi ( Dt.15,4)”.
Allora noi cristiani siamo “Chiesa in cammino”, quando ci prendiamo attivamente cura soprattutto degli “scarti” della società, cioè i poveri, gli emarginati sia socialmente che sessualmente, gli ammalati, gli esclusi, gli stranieri, i migranti. L’unico distintivo ammesso è l’Amore che si fa servizio: << Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri ( Gv.13,35). Insegne, stemmi, simboli sbandierati in movimenti o in associazioni religiose sono limitati geograficamente ad un determinato contesto culturale e sociale. Solo l'amore, che si traduce in generoso servizio,è un linguaggio universale, riconoscibile da tutti. In esso si manifesta la presenza del Dio che si fa Tempo e storia per l'umanità.( cfr. At. 4,34) Gesù, che accoglie peccatori e miscredenti con tenerezza,compassione e misericordia, respinge, in maniera inappellabile, quei cristiani che si limitano alla sola professione di fede. Quelli che pretendono poi di profetizzare, confutare ideologie ( demòni), vantare carismi o apparizioni o compiere prodigi nel Suo Nome, vengono da Gesù definiti "operatori di iniquità", che significa "costruttori del nulla" (Mt.7,23). Essi sono solo uditori/ripetitori perché non si lasciamo coinvolgere, in Lui, dal suo Messaggio vivificante.( cfr.Mt.13,5-6 e 1 Cor.13,2). Il Padre ci riconosce figli quando noi assomigliamo a Lui nel comportamento ( cfr Mt.5,43-45), e , nel fare il bene, guardiamo non ai meriti delle persone ma solo ai loro bisogni. La nostra Chiesa locale " in cammino", anche se periferia d'un impero ecclesiastico, si sente pertanto visitata dallo Spirito, e, in Essa, nessuno si vede respinto, ma ognuno si sente un " inviato" per essere non un semplice operatore sociale di Servizio, ma soprattutto, con Cristo e come Cristo, un "costruttore" della Civiltà dell'amore. Corigliano Rossano, 05 .11.2021 (Franco Palmisano).