Abbiamo pazientemente atteso, in silenzio, che la “crisi del sindaco Stasi” si risolvesse con decisioni opportune che garantissero un prosieguo amministrativo adeguato ad una città che, due anni fa, era deputata a diventare la principale della Calabria centro-settentrionale,
ma ad oggi e alla luce degli ultimissimi eventi, siamo costretti a registrare, e non senza amarezza, che i palliativi del sindaco non sono serviti a nulla!
Una città, la nostra, anonima, nello scenario regionale; sempre più abbandonata a stessa; sempre più rassegnata ad un modus operandi dettato dall’improvvisazione che la sta portando, inevitabilmente, alla rovina. Una città sempre più divisa; una città sfiduciata, tanto da non riconoscere più il ruolo delle Istituzioni – e quindi del Sindaco – da cui si sente “abbandonata” e “tradita”! Cittadini che segnalano continuamente disagi; genitori di ragazzi con disabilità (soprattutto nell’area urbana di Rossano) che fino a qualche giorno fa non sapevano come portare i propri figli a scuola; lavoratori che si sentono poco tutelati; commercianti ambulanti in subbuglio; buche che diventano voragini; carenza d’acqua; zone prive di illuminazione pubblica; numerosi cittadini che ormai non differenziano più i rifiuti (e non perché gli manca la busta!); aree sempre più sporche, etc…! Una città costretta a rincorrere il miraggio di quella “città normale” che oggi sembra svanire sempre più, malgrado i comunicati autocelebrativi a cui ci hanno abituato alcuni assessori che, quando non annunciano ovvietà legate all’ordinaria amministrazione, preannunciano pioggia di fondi “intercettati” i quali, come abbiamo potuto notare nei mesi scorsi, se non si persevera e si traduce un’idea-progetto in progetto esecutivo, resteranno solo propaganda o peggio torneranno da dove erano venuti.
Insomma, una città che cade a pezzi, proprio come il tetto dell’autoparco comunale!
A proposito di quanto si vede in alcune foto pubblicate nelle ultime ore, chiediamo all’assessore alla manutenzione, ora che ne abbiamo uno, di volerci spiegare, non soltanto come sia potuto accadere (e non stiamo cercando di dare la colpa al sindaco per i “pezzi” di tetto/controsoffitto caduti, come sicuramente cercherà di svicolare qualche “teorico di facebook”!), ma soprattutto quale criterio abbia adottato l’amministrazione concedendo l’avvio dei lavori, senza lo sgombero totale dei locali e senza prima accertarsi che quei faldoni, che vediamo in foto, non contenessero atti di ufficio da custodire in archivio, oppure carte inutili da mandare al macero, seguendo i dovuti iter.
Immagini, come quelle dello stato dell’autoparco in queste ore ci danno, ancora una volta, la prova che si opera – in ogni campo – senza alcuna programmazione e senza i dovuti controlli in fase esecutiva.
Pertanto, è irrilevante se il settimo assessore sarà il figlio di Madama Dorè, o se a rivestire ruoli importanti sarà l’amico o il compare; quello che a noi come gruppo di Opposizione importerà sempre sarà tutelare la città, opponendoci sempre a questo modo di (non) fare politica, prendendo sempre le distanze da chi scarica le responsabilità sui dirigenti o sui responsabili dei procedimenti che, lo ricordiamo al sindaco, sono nella maggior parte dei casi nomine fiduciarie.
Ci auguriamo che i lavori del prossimo Consiglio Comunale saranno condotti con il fine di trovare soluzioni opportune ai problemi sollevati dall’Opposizione – che sono, come detto prima, i problemi con cui combattono i cittadini nel loro quotidiano e per i quali sono mesi che si richiedono Consigli monotematici per la loro trattazione; ma che, ancora una volta, si è preferito “ammassare” in un ordine del giorno chilometrico, come si farebbe per delle banali interrogazioni alla giunta. Per un nuovo corso della vita amministrativa della nostra città, auspichiamo, inoltre, che quanto prima il presidente Grillo possa liberarsi dei panni del consigliere di maggioranza, per indossare, finalmente, quelli dell’imparzialità che più si addicono al ruolo che riveste in quell’Assise!
In conclusione chiediamo al sindaco – visto che il fallimento dell’azione di governo fin qui svolta, come ha lasciato intendere con le parole usate in apertura dei lavori dell’ultimo Consiglio, è da attribuire all’inesperienza politico-amministrativa degli assessori che lui stesso aveva scrupolosamente scelto e che poi si è visto costretto a rimuovere – di volerci illustrare la nuova rotta che intende seguire per evitare che questa nostra città non vada, definitivamente, alla deriva, proprio come per “il veliero di Thurio” che, almeno da quanto letto, vorrebbe tanto acquisire!
Alessandra Capalbo, Coordinatrice di Civico e Popolare