Oggi, 11 novembre, festa in onore di San Bartolomeo discepolo di San Nilo Abete e compatrono di Rossano. Alle ore 17:30, nella Parrocchia di San Bartolomeo in Rossano centro,
sarà celebrata la Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Maurizio Aloise (Arcivescovo dell’importante Diocesi di Rossano-Cariati). San Bartolomeo nacque a Rossano nel 980 circa da una nobile famiglia discendente da Costantinopoli. Venne battezzato con il nome di Basilio, manifestando sin da piccolo molto interesse per la vita religiosa. A sette anni venne affidato dai genitori ai monaci del monastero di San Giovanni Calibita di Caloveto dove ricevette un’istruzione così profonda da superare i colleghi. Dopo cinque anni si recò a Vallelucio presso Montecassino. In quel Monastero vi era San Nilo, dal quale non si allontanò più. Nel 994 lo seguì a Serperi (Gaeta) dimorandovi per dieci anni e osservando digiuni ed astinenze. Sei anni dopo Bartolomeo e Nilo si recarono a Roma per ottenere pietà dal Papa Gregorio V° nei confronti di Giovanni XVI° autoproclamatosi Papa, nato a Rossano. La missione non ebbe, però, l’effetto sperato, poiché Filogato, dopo atroci tormenti, morì in carcere. Nel 1004 muore Nilo a Grottaferrata, dove entrambi si erano stabiliti. Qui Bartolomeo fece costruire il monastero e la chiesa dedicata alla Madonna consacrata da Papa Giovanni XIX° nel 1024. Intervenne anche ai Sinodi romani del 1036 e 1044. Diede prova anche di ottime capacità diplomatiche, riuscendo a placare i dissidi nati tra il Duca Adenolfo e il Principe di Salerno. Fu molto amico dei Pontifici Benedetto VIII° e Benedetto IX°, riuscendo a convincere ad abdicare quest’ultimo, che si ritirò poi nel Monastero di Grottaferrata. Bartolomeo morì forse nel 1055, venne sepolto accanto a San Nilo nella cappella a loro intitolata nel Monastero laziale. I loro resti rimasero a Grottaferrata fino al 1300; dopo questa data è scomparsa ogni traccia delle loro reliquie. Bartolomeo, copista di molti codici, era considerato il più grande innografo del secolo XI°. Fra le sue opere, cui si ispirarono anche gli altri scrittori del secolo successivo, ricordiamo il “Typicon”, codice liturgico-disciplinare per il monastero; ma quella che è definita come la principale è la biografia di San Nilo. Tutta la sua produzione letteraria, in manoscritti, è tuttora raccolta a Gottaferrata. Di San Bartolomeo rimane una biografia di modeste proporzioni, il cui autore probabilmente sembra essere un monaco suo discepolo. Nella biografia del Santo, si narra anche un miracolo che sottolinea il suo amore per i poveri, accaduto pochi anni dopo la morte. Il protagonista di questo evento è un monaco di nome Franco, il quale in fin di vita ed incapace di parlare, guarisce miracolosamente. Costui raccontò ai confratelli ormai pronti per la sepoltura che nel sonno aveva visto due colombe, una bianca e una nera, avvicinarsi a lui e guidarlo in un campo pieno di luce in cui vi era Bartolomeo con una moltitudine di poveri. A tutti diede del pane, entrando poi in un bellissimo palazzo nel quale vi era una donna di irripetibile bellezza, cioè la Vergine Maria. Qui Bartolomeo rivolgendosi al monaco Franco lo consiglia di ricordare ai rimanenti monaci di Grottaferrata di essere misericordiosi nei confronti dei poveri. La festa di San Bartolomeo è celebrata a Rossano e Grottaferrata l’11 novembre. Nel 1858 venne estesa a tutta la Calabria. Pio XII° nel nono centenario della morte dell’abate, in un messaggio all’Abate di Grottaferrata, definiva San Bartolomeo “luminare della Chiesa ed ornamento della sede apostolica”. I tanti cittadini e fedeli sono invitati a partecipare ai festeggiamenti religiosi in onore di San Bartolomeo (compatrono di Rossano). In serata, come detto, ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal padre Arcivescovo. Al termine della Santa Messa, poi, ci saranno i fuochi pirotecnici dinanzi al piazzale della Parrocchia.
ANTONIO LE FOSSE