Papa Francesco con la Lettera Apostolica ” Admirabile Signum ” del 01.12.2019 incoraggia ” la bella tradizione di preparare il presepe nelle nostre famiglie ,nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e nelle piazze “, in cui noi manifestiamo ” il Dio di Gesù, che, con tenerezza, si abbassa alla nostra piccolezza a tal punto da umanizzarsi in noi, per darci la capacità di identificarci in Lui”.
Se nell’allestimento del Presepe noi facciamo prevalere il Sentimento sul Significato, si corre il rischio di considerare il Natale del Cristo come una bella favola, che, come quella di Babbo Natale, ci fa vibrare di emozioni, ma poi non incide per nulla nella nostra vita quotidiana, per cui, passate le feste, tutto va via con luci e addobbi natalizi.
Quello che gli Evangelisti intendono trasmettere nei Vangeli del Natale è che con Gesù << venne nel mondo la Luce Vera, quella che illumina ogni uomo ( Gv.1,9)>>
Il Dio di Gesù, incarnandosi, diventa uomo, abbassandosi al livello della sua creatura << assumendo la condizione di servitore, diventando simile agli uomini ( Fil.2,7) >>, per collaborare con tutti a costruire un mondo migliore, cambiando il rapporto tra Dio e gli uomini e tra i credenti e il loro Signore.
Allora un credente è in comunione con il Dio di Gesù, che nel Natale si fa tempo e storia, non perché Lo cerca e Lo adora ma perché Lo accoglie, non per quello che crede o non crede su di Lui ma per come sa amare, non perché Lo prega ma perché Gli presta ascolto sovvenendo poi ai bisogni degli altri, non perché fa sacrifici ed offerte al suo Dio, ma per come si sa sacrificare per la promozione e liberazione della stessa umanità.
I Presepi sono il meraviglioso Annuncio della << Follia di un Dio >> che diventa uomo ( 1 Cor.1,25) per amore della sua creazione e che non chiede ai suoi di vivere per Lui, ma di vivere con Lui e come Lui, per irradiare tenerezza e compassione nei nostri quartieri, in cui noi siamo quotidianamente inviati a costruire la civiltà dell’amore, vivendo con gioia e libertà la nostra fede.
Corigliano Rossano 15 .12,2021. ( Franco Palmisano)