Noi concittadini, in Corigliano Rossano, attanagliati da tanti problemi pandemici ed economici, ci auguriamo, anche quest’anno, “ché il nuovo anno sia migliore!”.
Coraggio dunque! Per non restare sempre delusi, soprattutto noi credenti, dobbiamo cambiare la prospettiva e anziché fare auguri, ” essere noi auguri” per gli altri e non chiederci più cosa l’anno nuovo possa portare, ma impegnandoci noi stessi a essere una novità di vita nel nostro quartiere, per renderlo più bello, più umano, nel rispetto del creato, perché la felicità non è un’utopia, una chimera sempre rincorsa e mai raggiunta, bensì una possibilità concreta alla portata di tutti.
Essere augurio per gli altri sta nel fare della nostra generosità il distintivo che ci rende riconoscibili : “Si è più beati nel dare che nel ricevere ( At,20,35) “.
Se la felicità dipende da quel che si riceve, si rischia di consumare l’esistenza sempre amareggiati, perché gli altri , sia in campo civile che religioso, non sanno mai rispondere ai nostri tanti bisogni o desideri , per i quali si attendono dalle Istituzioni risposte sociali e concrete.
Se la felicità, invece, consiste in quel che si dona, questa è possibile, immediata e piena, anzi più si dà e più si è felici, perché il Padre regala vita a chi dona amore . “Con la misura con la quale misurate, sarà misurata anche a voi, anzi vi sarà dato di più ( Mc.4,24 e Lc.12,31)”.
Il Cristo Risuscitato, che seguiamo nella nostra vita di Fede, ogni volta che si manifesta ai suoi discepoli, dice espressamente: “Pace a voi (Gv.20,19,21,26)”.
Ora la Pace, tanto desiderata, è un dono di promozione e liberazione umana, solo quando è espressione di tutta la vita di una persona, altrimenti è solo un suono. Chi sa donare pace non solo comunica gioia, ma arricchisce la propria vita in pienezza, perché solo così, come ci annuncia il Cristo ” la mia Gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena ( Gv.15,11 e 16.24)”.
Corigliano Rossano 31.12.2021 ( Franco Palmisano).