di Fabio Pellegrino
I prossimi 18, 19 e 20 febbraio si celebrerà il congresso del Partito Democratico della città di Corigliano Rossano.
Sarà un congresso importante e significativo perché porterà al superamento della suddivisione in quattro circoli territoriali e alla nascita del circolo unico cittadino.
La presenza di ben tre candidati alla segreteria lascerebbe pensare ad un grande fermento e ad un profondo dibattito interno al partito ma, ad essere sincero, al momento ho potuto percepire solo il fermento, soprattutto di natura telefonica.
Da colloqui diretti avuti con due dei tre candidati e dalla conoscenza delle posizioni del terzo, emersa nel corso di assemblee tenutesi negli ultimi anni, mi sono convinto del fatto che gli aspiranti alla segreteria abbiano visioni e prospettive politiche del tutto antitetiche.
Questo non rappresenterebbe un problema se almeno uno dei candidati potesse contare su una larga maggioranza di consensi tra gli iscritti. Anzi, si rivelerebbe un vantaggio in termini assoluti perché condurrebbe il partito in una direzione univoca e facilmente riconoscibile dagli elettori.
E invece, purtroppo, la realtà sembrerebbe essere un’altra e vedrebbe, a sostegno di ciascun candidato, un numero pressoché identico di iscritti.
Naturalmente il condizionale è d’obbligo ma, se questa circostanza dovesse malauguratamente verificarsi, l’esito del congresso sarebbe l’ennesima e probabilmente definitiva frammentazione del partito con conseguente scarsa o nulla legittimazione politica della classe dirigente che ne deriverebbe.
In attesa di conoscere, in occasione del congresso, le linee programmatiche dei tre candidati, vorrei provare a descrivere le mie aspettative in merito al congresso e al Partito Democratico che ne verrà fuori.
Il Segretario Regionale Nicola Irto, in occasione del suo discorso di insediamento, ha più volte posto l’accento sulla necessità che il Partito Democratico ritorni ad essere una forza politica aperta e pluralista, in grado di rappresentare il riferimento politico naturale per coloro i quali si riconoscano nei valori progressisti e democratici.
L’avversario non può e non deve essere più ricercato all’interno del partito ma fuori da esso. Sovranisti e conservatori, con i quali troppo spesso si sono cercati e raggiunti accordi elettorali (anche di recente e anche a Corigliano Rossano), devono rappresentare il vero “altro da noi”.
Credo fermamente che questa sia la sfida più grande e che questa sia la direzione che anche il PD di Corigliano Rossano e la sua nuova classe dirigente debbano seguire.
Il prossimo Segretario del PD di Corigliano Rossano, a mio parere, dovrà avere la volontà politica di aggregare tutte le forze di centrosinistra della nostra città, senza pregiudiziali e veti nei confronti di nessuno, a partire da quelle forze di centrosinistra che oggi amministrano Corigliano Rossano e con le quali sono indifferibili e indispensabili un dialogo e un confronto sul presente e sul futuro della nostra città.
Il prossimo Segretario del PD di Corigliano Rossano dovrà avere la forza politica di porre fine all’equivoco che si è venuto a creare in Consiglio Comunale laddove, tra le fila dell’opposizione, siedono tre Consiglieri con la tessera del PD in tasca, a fronte di una maggioranza nella quale un assessore ha la tessera del PD, il Sindaco stesso ha dichiarato, nel corso di una seduta consiliare, di essere di sinistra e tanti suoi sostenitori sono, ad oggi, iscritti al Partito Democratico.
Il prossimo Segretario, pertanto, ancor prima di iniziare ad affrontare le mille criticità della nostra città – che da troppo attendono una presa di posizione del Partito Democratico – avrà il dovere politico di tracciare l’ambito d’azione dei democratici e progressisti di questa città, tentando una sintesi tra le diverse sensibilità e richiamando all’assunzione di responsabilità politica coloro i quali, per le ragioni più diverse, dovessero decidere di chiamarsi fuori da questo approccio unitario.
Negli ultimi giorni mi è capitato di sentire da qualcuno che il Partito Democratico, a Corigliano Rossano, debba tendere all’unità solo in occasione degli appuntamenti elettorali nazionali, che non sia strettamente necessario che lo stesso accada in occasioni delle elezioni amministrative e che non sarebbe un dramma se la divisione interna del 2019 dovesse ripetersi.
Ecco, se dovesse essere questa la linea politica ad emergere dal prossimo congresso, si potrebbe affermare, senza timore di essere smentiti, che il primo congresso unitario del Partito Democratico di Corigliano Rossano lo avrebbe vinto il centrodestra.
Fabio Pellegrino – componente Assemblea Regionale Partito Democratico