Demolita dalla Corte D’Appello, in sede di rinvio, la teoria della Dda sull’esistenza di una associazione mafiosa confederata tra i Morfò e Nicola Acri.

CORIGLIANO-ROSSANO, 23 febbraio 2022 – Oggi pomeriggio nel corso dell’udienza della Corte di Appello di Catanzaro, designata in sede di rinvio dalla Corte di Cassazione, è stata data lettura della sentenza con la quale è stata integralmente riformata la decisione del Tribunale di Castrovillari e della Corte di Appello di Catanzaro per cui Salvatore Morfò, Isidoro Morfò, Massimo Graziano, difesi dagli avvocati Giovanni Zagarese e Aldo Zagarese del Foro di Castrovillari, sono stati assolti dal reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, eliminando i più gravi reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, e ritenendo che le residue condotte erano da ritenersi riconducibili da semplici episodi di tentata o consumata violenza privata.

IL FATTO – Il Tribunale di Castrovillari e la Corte di Appello di Catanzaro avevano condannato Salvatore Morfò, Isidoro Morfò, Massimo Graziano, ed altri, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso operante nel territorio della provincia di Cosenza, con la denominazione Associazione Acri – Morfò, comminando pesanti pene, da anni 13 e mesi 6 ad anni 21 di reclusione oltre alla confisca di beni ed attività aziendali.

In conseguenza all’assoluzione con formula ampia per non aver commesso il fatto è stata anche annullata la confisca dei beni sequestrati. Nel corso del giudizio di rinvio, la Procura Generale aveva chiesto ed ottenuto di integrare il materiale probatorio a carico degli imputati con la produzione delle dichiarazioni collaborative di Nicola Acri che veniva anche escusso in aula quale collaboratore di giustizia.