Ogni anno noi cristiani veniamo invitati alla giornata del “digiuno ” per la pace. Ognuno di noi sperimenta nella sua vita , il giorno fatidico del digiuno, con profonda tristezza.
E’ il giorno in cui ci viene a mancare una persona cara e in cui ci si blocca lo stomaco e a tutto si pensa fuorché a mangiare. E’ quindi un giorno disgustoso.
Se noi leggiamo attentamente i vangeli notiamo che Gesù, nel suo continuo peregrinare di Annuncio non digiunava, anzi ha fatto più pranzi che miracoli, tant’è che correva la diceria che Lui fosse un ghiottone e un beone amico di pubblicani e peccatori. ( Mt.11,19).
Quando Gesù chiama nel suo gruppo il pubblicano Matteo ( Mt.9,10) non lo manda a fare nel deserto un periodo di digiuno o di esercizi spirituali di discernimento, ma lo invita a seguirlo e gli prepara un lauto pranzo conviviale. E’ bello ,è inaudito! Il digiuno è solo espressione di morte ed è incompatibile con la vicinanza del Cristo , che è Pienezza di vita.
Gesù ai suoi seguaci non propone alcun digiuno ascetico o religioso, ma li invia unicamente a farsi, come Lui, servitori, condividendo il pane quotidiano, favorendo la promozione e la liberazione umana e rivelando che il nostro vero Dio è Genitore di tutti e che ama tutti immeritatamente e incondizionatamente.
Purtroppo si assiste spesso anche nella nostra comunità che è in Corigliano Rossano, alla ” tangente della vanità”, quando, in combutta col potere politico e con amministratori di turno, si pretende fare il bene con finalità farisaica e mediatica. No! Noi tutti credenti e non credenti in questo giorno di digiuno prendiamoci per mano, guardandoci negli occhi, per comprendere che il bene si diffonde solo per un intrinseco convincimento, derivante dal sacrario della nostra libera coscienza.
Ci sentiremo veramente gratificati dalla “Giornata del digiuno, se senza prospettive personalistiche o campanilistiche, ma con coraggio cercheremo solidariamente lo sviluppo sociale in ogni angolo dei nostri quartieri, in cui si avverte che i ricchi diventano sempre più ricchi e possono anche brigare a digiunare, mentre i poveri diventano più poveri e quindi per loro ogni giorno è giorno di digiuno,
Non si costruisce la pace con il digiuno, ma la si costruisce , ogni giorno, se ci impegniamo ad essere operatori della Civiltà dell’amore.( Mt.5,9).
Corigliano Rossano 27.02 .2022 ( Franco Palmisano)