In tutti gli ambienti della nostra Comunità che in Corigliano Rossano si sentono espressioni che precedono sempre qualcosa di negativo ( eh! Non si va più avanti, eh . . . dove andremo a finire . . . eh una volta sì che. . .!!! ), sia che si parli della Pandemia, sia della Guerra, sia della Politica,
sia degli Amministratori e sia che si parli dei giovani ,della famiglia, del lavoro , della salute, dello spettacolo e persino della stessa vita religiosa .
Si rimpiangono i << bei tempi>> di una volta, come tempi felici, paradisiaci, che non torneranno più, come il pacifico benessere di una volta, la moda di una volta, le canzoni di una volta, la società di una volta, la gioventù e persino la vecchiaia, modello di saggezza e sapienza.
La scontentezza con la quale si guarda e si vive il presente si proietta anche nella spiritualità, che esercita il suo influsso in certe devozioni, soprattutto quaresimali, intrise di tanto pessimismo: (. . . Signore ascoltaci! Ascoltaci Signore . . . ). Invocazioni contrarie alla pienezza della gioia desiderata e augurata da Gesù (Gv.15,11 e 17,13).
Noi credenti non possiamo rapportarci al racconto della creazione (Gen1-3), descritto nella Bibbia , come a un Paradiso perduto, ma come a una Profezia da realizzare in un mondo nuovo, che gli uomini sono chiamati a costruire con Dio e come Dio, perché l’essenza della creazione si manifesta continuamente in una maniera inedita e mai ripetitiva.
Lo stesso Gesù nel suo Vangelo esordisce con un Invito ad aprirsi al nuovo e a non mettere il vino nuovo negli otri vecchi, ma <
Accantoniamo dunque, nella continua Creazione, un passato che è bello solo perché è passato, quindi in parte dimenticato o idealizzato e prepariamoci a vivere serenamente il Presente, andando fiduciosi incontro al Futuro, confidando in quel Gesù che assicura i suoi seguaci. << Non preoccupatevi dunque del Domani, perché il Domani si preoccuperà di se stesso (Mt.6,34)>>.
Facciamo nostra , nel nostro Tempo, la stessa domanda di Pietro, il testardo, a Gesù; << Chi si potrà dunque salvare ( cioè sopravvivere)? e Gesù, che fissando lo sguardo dice: "Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile ( Mt.19,25.26)" >>.
Domani è un ” Altro Giorno “.
Corigliano Rossano 20.03.2022. (Franco Palmisano).