AL SINDACO MANCANO VISIONE E PROGRAMMAZIONE. (FDI): SPRECHI SU ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.

CORIGLIANO-ROSSANO (Cs), martedì 12 aprile 2022 – La cosa più bella di questa campagna elettorale è aver fatto tornare la gente a credere nella politica. – Chi non ricorda quella frase di esordio del neo eletto Sindaco Flavio Stasi? A distanza di tre anni, tuttavia, nei cittadini prevalgono soltanto delusione e rammarico; anzi tutto per la totale assenza di senso stesso della programmazione. Un vuoto totale, constatabile perfino in quelle che dovrebbero essere attività di ordinaria amministrazione. – È quanto dichiara Guglielmo Caputo, già vicesindaco e assessore al turismo di Rossano, rappresentante di Fratelli d’Italia, che nella sua analisi parte da esempi più che eloquenti.

Per il semplice taglio dell’erba nella Villa Comunale nell’area urbana di Rossano, attività per la quale si sarebbero potuti impiegare gli operai dell’ente, l’Amministrazione Comunale – continua – sborsa 1300 euro per 9 giorni ad un solo operaio. Le stesse risorse si sarebbero potuto investire per rendere meno pericoloso qualche gioco in quella stessa ed importante area verde cittadina, frequentatissima da famiglie e bambini. Altro esempio analogo. Si spendono 43 mila euro annui per l’utilizzo di un pozzo. Ma con una cifra molto inferiore se ne sarebbe fatto uno nuovo di proprietà comunale. Per non parlare di quanto sta accadendo con il mezzo comunale dell’auto-spurgo, bloccato pare da mesi per irreperibilità di autisti in tutta la Città, con la conseguenza duplice di non poter far fronte con celerità alle urgenze e, soprattutto, di dover far ricorso solo a mezzi esterni, con aggravio ulteriore di costi.

E l’incapacità di programmazione – prosegue – emerge soprattutto se si passa a quelle che dovrebbero essere attività più complesse. In vista dei prossimi 24-25 aprile, una coincidenza di date festive locali e nazionali che rappresenta un’occasione turistica straordinaria e distintiva per Corigliano-Rossano, con i due eventi identitari dei Fuochi di San Marco e di San Francesco di Paola, Sindaco e Giunta non hanno pensato e prodotto alcuna efficace azione di promozione e marketing territoriale su scala quanto meno regionale, nessuna pubblicità in largo anticipo; così come è avvenuto negli ultimi anni – giusto per fare un esempio – sia con le presenze straordinarie nel centro storico di Rossano prima della fusione; sia, successivamente, con la previsione di pacchetti ad hoc e con i molti pernottamenti fatti registrare per la due giorni, nelle prime organizzazioni dell’evento unitario con la nuova Città. Non solo. Cittadini e ospiti troveranno Piazza S.Marco ancora in versione terremotata con blocchi e transenne così come è purtroppo da due anni.

Purtroppo – va avanti l’ex amministratore – dietro questi evidenti paradossi traspare solo il narcisismo di una esecutivo, un’enorme vulnerabilità dietro la facciata ed una solitudine profonda dietro l’auto-esaltazione. Perché – scandisce – fare il sindaco di una grande Città è altra cosa. Interpretare il ruolo di Primo Cittadino di Corigliano-Rossano doveva significare indicare una visione a medio e lungo termine su tutto, condividerla con la Città e portarla avanti, invece di limitarsi alla telenovela di ciò che non sarebbe stato fatto dalle passate amministrazioni. Ed invece nessuna rivoluzione, nessuna rottura col passato, nessuna idea del futuro. Sindaco e assessori sembrano rimasti vittime dell’esclusivo ruolo di oppositori vissuto per anni, invece di considerarsi oggi classe di governo chiamata a dare, con determinazione ed autorevolezza risposte, soluzioni e prospettive precise alla terza città della Calabria.

Come FDI stiamo incontrando e continueremo ad incontrare tantissimi cittadini per ascoltarli, come non fa l’Amministrazione Comunale e per raccogliere e trasferire al Sindaco le loro esigenze in modo costruttivo. Continuare con questa distrazione irresponsabile fino alla fine del mandato – conclude Caputo – non soltanto significherebbe tradire progetti, programmi, entusiasmi e speranze già definitivamente sepolte sotto le macerie dei castelli di sabbia costruiti fino ad oggi; ma significherebbe, il che per noi è ancora più grave, bocciare il sogno delle nuove generazioni e la loro fiducia nella Politica e nelle istituzioni.

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