di PAOLO SMURRA
Sono un ragazzo e attraverso questo articolo, vorrei porre alla luce un problema a cui forse gli adulti non danno molto peso ma a cui io in base al mio punto di vista, do molta importanza.
Le mie piccole esperienze sin qui effettuate mi hanno insegnato che tra molti giovani è diffuso un nichilismo totale, che conduce alla morte dell’ anima e della coscienza. Nietzche, il secolo scorso, aveva ragione quando diceva: “Dio è morto!”. Egli ovviamente intendeva la fine di tutti i valori che ci rendono uomini e donne sagge. E nel momento in cui non si aspira a dei valori, a delle cose dunque permanenti e non frivole, inevitabilmente si vive nell’ oggi, senza focalizzarsi sul futuro e sulle scelte e le sfide che ci attendono. Questo disagio giovanile va compreso, non giudicato. Quando gli adulti valutano negativamente i giovani in realtà invece di aiutarli, se ne distanziano. Educare vuol dire stimolare a tirare sempre fuori il meglio di sé, a tirare fuori quelle potenzialità che il giovane non vede perché è troppo immerso in una realtà distante e poco incline ad ascoltare le sue esigenze. Tanti parlano dei giovani, ma pochi parlano con loro. Tanti comportamenti negativi come bullismo, l’ uso di droghe ecc.ecc. sono frutto di un disagio. Il nichilismo attuale si manifesta nel non credere più a nulla, nel non meravigliarsi più di nulla, nell’ apatia più profonda che rende i giovani sempre più depressi. Occorre che gli adulti sappiano trasmettere il senso bello della vita mettendo da parte per un attimo qualcuno dei loro mille impegni per porsi in ascolto dei giovani. Viviamo jn una società frenetica che sta rincorrendo il futile senza badare all’ utile. Molti ragazzi.non sono tristi, sono demotivati. Come accennavo in precedenza, il fermarsi all’ oggi non permette di pianificare obiettivi futuri. La vita passa, i giorni scorrono senza volerlo. Ciò che noi giovani dobbiamo volere è però dare un senso a questi giorni. Per far ciò è fondamentale coltivare quei valori che abbiamo ma che non sfruttiamo. Facciamo magari volontariato invece di riempire la nostra noia girando per la piazza facendo dispetti alla gente o prendendo in giro le persone. Se ci sentiamo annoiati, cerchiamo di trasformare la noia in un nostro vantaggio magari pensando al nostro futuro, alle nostre scelte di vita ecc.ecc. Concludo con una frase di San Giovanni Paolo II: “Cari giovani, prendete in mano la vostra vita e fatene un autentico capolavoro”.
PAOLO SMURRA