Le vicende politiche a cui stiamo assistendo, in questo primo scorcio d’estate, c’illuminano su “Il nuovo che avanza”. Quel che doveva essere una rivoluzione dal basso si è rivelata l’ennesima trovata propagandistica elettorale condita con lo slogan “Una Città normale”.
Stiamo assistendo, tutti noi, a comportamenti amministrativi poco inclini alla trasparenza e per niente etici.
Ma cosa vuol significare che si è ritenuto un atto di civiltà quello di attrezzare duecento metri di spiaggia per renderle aperte e sicure? Ben vengano questi propositi, purché siano fatti nel massimo rispetto della legge, della trasparenza e che non comportino assegnazioni familistiche o amicali.
Perché è evidente che se tanto è, allora l’atto di civiltà è solo un paravento che nasconde il vero intento: affidare ad amici incarichi e prebende.
Amministrare una Città così complessa non è semplice, ne prendiamo atto, ma ridurla in tal stato era impensabile solo qualche anno fa.
Ad esempio a Rossano, con l’allora Amministrazione Mascaro si sono fatte cose pregevoli di cui oggi l’attuale Sindaco ha potuto usufruire.
Allora Flavio Stasi, consigliere di opposizione, non ci risparmiò attacchi e giudizi molto negativi sul nostro operato. Un episodio emblematico fu quello degli operatori del verde pubblico che licenziati dalla loro impresa, così come oggi, salirono sui tetti di edifici pubblici e che per ragioni contrattuali non poterono essere ricollocati. Allora Stasi fu molto presente, combattivo, assumendo il ruolo di giustiziere sociale. Fu giustiziere sociale e populista, ancora, qualche mese più tardi quando, lui eletto da poco sindaco, con gli stessi operai del verde pubblico sempre in sciopero sullo stesso tetto, salì con loro con tanto di divisa dei pompieri per dissuaderli da quel loro intento. Era la genesi dell’era Stasi, di quel sindaco che sembrava potesse trasformare tutto in oro al solo sguardo. Poi tutto mutò e in breve tempo. Ieri pur ripresentandosi lo stesso problema il Sindaco Stasi è sparito. Restano ancora gli operatori licenziati sul tetto e di Stasi nemmeno l’ombra.
Altro capitolo: bandiera Blu.
Prima di ogni altro requisito, per ottenere l’ambito vessillo ci sono due prerogative imprescindibili per la FEE (organo che assegna la Bandiera Blu). Intanto si richiedeva una depurazione con impianti a norma, nessun tipo di scarico a mare, che non fosse quindi realmente depurato. Difatti si richiedeva una qualità delle acque eccellenti che è punto di partenza per una sostenibilità ambientale. Secondo punto essenziale: la differenziata. Non che la nostra città possa vantarsi una qualità della raccolta rifiuti eccellente tanto da meritare un riconoscimento. Tutt’altro! Sappiamo perché è storia oltre che aritmetica che non solo, oggi – pur perdurando le emergenze di sempre -, la quota della raccolta differenziata è minore rispetto agli anni passati ma in questi tre anni l’ambientalista Stasi ha addirittura diminuito, in termini di raccolta, la media che fu delle due ex città di Corigliano e Rossano. I dati sono chiarissimi. Ma non solo, le amministrazioni comunali per ottenere la Bandiera Blu devono superare e risolvere aspetti legati a criteri innovativi come la fruibilità costiera per approdi turistici, o l’accesso in spiaggia per diversamente abili o ancora realizzando un accurato servizio di manutenzione e di pulizia delle spiagge. La FEE chiede ai comuni detentori del prestigioso vessillo di iniziare la stagione balneare entro e non oltre la prima decade di Giugno. Come lo si può fare a Corigliano-Rossano se da tre anni a questa parte ci accorgiamo di pulire le spiagge a estate già inoltrata?
È chiaro che due lembi di spiaggia attrezzata con bagnini non sono assolutamente sufficiente per l’ottenimento della Bandiera Blu.
Una trovata che come tante altre, Stasi si è inventato con l’assessore Costantino Argentino.
Non posso esimermi dal ritenere questa Amministrazione a guida Stasi spregiudicata e incapace di dare la giusta direzione ad un territorio che è potenzialmente una meta turistica e balneare che nulla avrebbe da invidiare a quelle della vicina Puglia. Purtroppo in democrazia si accettano gli esiti elettorali per quanto, poi, il tempo giustiziere sentenzia senza possibilità di appello, come nel caso di specie.
Credo infine che i danni che tale amministrazione stia infliggendo a questa Città non finiranno nei termini del mandato ma produrranno effetti che è difficile quantificare in termini oggettivi.
il segretario cittadino UDC
Giovanni De Simone