Sono già trascorsi sette anni dalla prematura scomparsa di uno dei figli più illustri della nostra città. Pier Emilio Acri, nato a Caloveto e per oltre trent’anni residente a Rossano, è stato un grand’uomo da qualsiasi punto di vista.
Scrittore e archivista scrupoloso, preparato e appassionato dell’intero comprensorio della Sibaritide, uno degli uomini di cultura più operosi del territorio. Impegnato soprattutto nell’associativismo, dal 1990, subito dopo la sua iscrizione all’Ordine dei Giornalisti, si era iscritto al Circolo della Stampa “Pollino-Sibaritide” partecipando attivamente a tutte le iniziative e a tutte le riunioni e portando sempre il suo importante contributo di idee.
Pier Emilio Acri era anche vice presidente dell’associazione “Roscianum”, cofondatore e addetto stampa del “Club del Libro della Sibaritide” e del “Gruppo Artisti Rossanesi”. Era stato componente del direttivo della Pro Loco, vice direttore del quindicinale “La Voce” e corrispondente del “Quotidiano della Calabria”. Autore di numerosi libri, saggi e ricerche per i quali aveva ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, è praticamente impossibile ricostruire con precisione la sua vasta produzione giornalistica e culturale.
Un’esistenza, la sua, vissuta intensamente e sempre al fianco della compagna di vita nonché di studi e ricerche, la diligente e instancabile Lucrezia Francesca Leo. A loro si deve, tra l’altro, il merito di aver portato alla luce l’Archivio di Stato di Corigliano, svolgendo un’accurata attività unitamente a pochi altri studiosi di storia locale.
Conservo intatto uno splendido ricordo di Pier Emilio Acri e della sua famiglia, duramente provata dalla vita, e alla quale mi legano sentimenti d’affetto e stima. Mi chiedo come sia possibile che, ancora oggi, le istituzioni comunali non si siano adoperate per celebrare degnamente questo nostro concittadino, che non ha mai lesinato tempo ed energie per contribuire al progresso della società.
È stato capace di unire, alla prepazione culturale, la semplicità che è solo dei grandi, la gioia di vivere, il dono dell’amicizia, la gentilezza e la delicatezza dei modi. Pier Emilio Acri, archivista della memoria e custode dei sentimenti.
FABIO PISTOIA