Se noi leggiamo attentamente il Vangelo, notiamo che il Signore Gesù, per fondare la “Sua Chiesa in Cammino…”, non si rivolse né ai pii farisei, laici amministratori osservanti del suo tempo, né ai devoti sacerdoti e dottori del Tempio, i quali erano uomini di indiscussa preparazione e moralità.
Gesù non rintracciò né richiamò neppure quei sapienti Re Magi, i quali erano venuti ad adorarlo, portando oro, incenso e mirra , ( Mt.2,12).
Lui chiamò al suo seguito un caparbio Pietro, che poi Lo rinnegò , (Mt.26,74); chiamò un Giuda Iscariota,( Mt.10,4), ladro e traditore; chiamò i fanatici fratelli Giacomo e Giovanni, ( Mc.10,35-40), che, per ambizione, tentarono di far naufragare il gruppo; chiamò il pubblicano Matteo ( Mt.9,9) ; chiamò Simone lo Zelota ( Lc.6,15) componente di un partito armato . . .
Gesù accolse nel suo gruppo, suscitando scandalo, anche delle” donne che erano state guarite da spiriti immondi e da impurità ” ( Lc.8,23) “, come Maria Maddalena, Giovanna di Cuza, Susanna e molte altre.
A questo gruppo di incostanti, testardi, infingardi, presuntuosi e di pettegole , Gesù, da Risorto, affiderà poi il ” Mandato” di trasmettere il suo Vangelo al mondo intero ( Mt.28,19-20) .
Essi furono capaci di testimoniare la Vicinanza e la Tenerezza del Dio di Gesù con un linguaggio comprensibile a tutti, perché, nella loro inadeguatezza e fragilità, avevano sperimentato in prima persona l’amore , la compassione e il perdono.
Anche oggi, come ai tempi di Gesù e degli Apostoli, lo Spirito Vivificante di Dio continua a chiamare ” proprio noi”, e ci invia per le vie del mondo a essere i missionari del Regno di Dio .
E’ vero, noi siamo degli scarti nella nostra società di oggi , perché noi non sappiamo parlare di Dio , non sappiamo confutare ideologie aberranti, non operiamo miracoli nel suo Nome, ma non ci sentiamo però ” costruttori inutili”( Mt.7,23).
Non siamo eroi ma credenti dinamicamente presenti, in Corigliano Rossano nelle strade dei nostri quartieri, dove siamo testimoni, a modo nostro, del Vangelo del Signore Gesù .
L’ essere “missionari” allora, per noi, non è un optional ma una esigenza che nasce dall’aver incontrato Gesù e accolto il suo Messaggio, per essere sale, luce e lievito con Lui e come Lui, nella umana costruzione della Civiltà dell’amore.
Corigliano Rossano 20.10. 22.( Franco Palmisano)