Quando il Vangelo viene comunicato dai microfoni dei pulpiti o manifestato mediaticamente con assemblee e convegni non causa alcun problema, ma quando si tratta di tradurlo in scelte concrete di vita, c’è subito il nostrano saputello e saccente di turno, ” compagno comunista ” o “camerata fascista,” che si mette a protestare.
Quello che è più paradossale è che protesta attraverso lo stesso Vangelo, pretendendo la separazione tra la società e la religione ,tra lo Stato e la Chiesa ,tra l’amministrazione civile e l’amministrazione del sacro sbandierando il ” libera Chiesa in Libero Stato”.
E’ l’Evangelista Matteo che racconta la trappola ordita dai politici del suo tempo, cioè gli ipocriti farisei e gli scaltri erodiani, per screditare Gesù di fronte alla folla e quindi catturarlo ( Mt.21,25-46).
A costoro, che fingono, come tanti, di avere a cuore una questione di attualità, che riguarda il bene del popolo, Gesù, il Maestro, risponde : “Restituite dunque a Cesare quello che è di Cesare e date a Dio quello che è di Dio”.
Con questa risposta Gesù non restringe noi ,suoi seguaci, solo alla sfera spirituale, lasciando ad altri l’impegno civile, in quanto Lui ci invita sempre e ci invia nel mondo ad essere “lievito, sale e luce ( Mt.5,14)” e a non tacere mai di fronte agli oppressori .
“Quello che IO vi dico nelle tenebre, voi ditelo nella luce e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze ( Mt.10,27)”.
Noi credenti nella Comunità che è in Corigliano Rossano abbiamo dunque la nostra identità! Nessun politico in carriera può pretendere da noi collateralismo e fondamentalismo !
Noi rispettiamo la laicità delle istituzioni, senza interferire nelle loro leggi, ma questo non vuol dire che noi credenti non ci dobbiamo preoccupare , come tutti, del bene comune e della vita concreta dei cittadini, condannando e palesando i tanti soprusi ed ingiustizie in auge nel nostro territorio.
No! Il credente, liberamente e politicamente, sa scegliere da che parte stare e sa collaborare sempre con ” Chi non è contro di noi è con noi ( Mc.9,40)”, ma lui sa anche di essere un “Missionario ” inviato , responsabilmente , nel proprio quartiere, non come ” un costruttore del nulla ( Mt.7,23) “, ma quale ” Operatore di pace ( Mt.5,9)” sempre vigile e attento con tutti alla costruzione della Civiltà dell’Amore..
Corigliano Rossano 10.11.2022 ( Franco Palmisano).