Sfottono pure. Con un leggero, nemmeno tanto velato, razzismo. Già, ma tanto a noi che c’è frega .Viviamo di sole, di mare ,di montagna, di ‘nduja e peperoncino…in sostanza di aria .
Non me ne vogliano i nostri splendidi campioni del mondo Gattuso e Lavia, ma siamo tra i primi posti anche in altre commendevoli classifiche . L’Atlante di SAVE THE CHILDREN, appena pubblicato, ci informa, infatti, che nascere al Sud è una condanna, e noi meridionali, sempre con il cappello in mano, ce ne facciamo una ragione.
Detto in altri termini, continuiamo a crogiolarci nel nostro cosmico fatalismo. Del resto siamo ospitali, generosi, solidali ( chi cerca spaghetti e mandolini deve andare un po’ più su ).
Siamo sentimentali, romantici e nostalgici; terragni e abbarbicati alle radici, alle nostre famiglie (ogni tanto ammazziamo qualcuno, ma si sa nessuno è perfetto), alle fiumare, alle nostre timpe rosse dove nidificano i cristareddi. Male che vada svolazziamo per il mondo , a noi piace viaggiare, emigrare, fare sacrifici , siamo abituati. Non per niente il nostro dialetto è parte integrante del globo terraqueo. Sono sicuro che anche in Papuasia qualcuno parla calabrese.
Sempre Save the children ci delizia con il suo Atlante incoraggiandoci nell’affermare che un bambino che nasce nel meridione ( bello pacioccone di mamma ) ha un’aspettativa di vita di 3,7 anni in meno rispetto a uno che nasce al centro-nord . La parità di genere impone anche ricordare che una bambina che nasce in Calabria ( e dove se no ) rischia di perdere la salute 15 anni prima rispetto a chi nasce in Trentino ( e dove se no) , gli Heidi con le caprette hanno una salute di ferro .
La pandemia ha poi dato il suo onesto contributo
Prima dell’invisibile patogeno il tasso di mortalità infantile (entro il primo anno di vita) era di 1,45 decessi ogni 1000 nati vivi in Toscana, ma era più che doppio in Sicilia (3,34) e triplo in Calabria (4,42). Un bambino del Mezzogiorno che si ammalava nel 2019 aveva una probabilità di dover migrare in altre regioni per curarsi del 70% in più rispetto a un bambino del Centro o del Nord Italia. Quindi sulla nostra salute, in specie quella dei bambini, gravano pesi sociali,contesti familiari,condizioni economiche, di istruzione,di reti solidali e servizi.
E’ proprio vero che la vita è una lotteria. Se nasci a Bolzano hai una speranza di vita in buona salute di quasi 67 anni, in Calabria si ferma a 55, oltre 11 anni di buona salute in media a fare la differenza. Dunque la lotteria della nascita toglie anni di vita prima ancora che gli occhi di un bambino vedano la luce.Sarebbe bello poter scegliere i genitori in un contesto da Mulino bianco piuttosto che una suburra di disperazione; poter scegliere di nascere in Svezia piuttosto che nel Burkina Faso.