Nella sede del Circolo Culturale Rossanese di Piazza Steri, ha avuto luogo la presentazione del libro di Mons. Luigi Renzo, Arcivescovo emerito della Diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea, dal titolo “Piccole storie di periferia”, edito da Rubbettino nel 2016.
Si tratta di 44 brevi racconti, tutti relativi alla Calabria, ennesima opra di un autore prolifico e polivalente, i cui lavori spaziano dalla saggistica, alla storia, alla poesia, per non parlare degli innumerevoli articoli pubblicati da giornali a livello locale e nazionale in oltre mezzo secolo di impegno culturale.
La serata, allietata da quattro pezzi musicali eseguiti al mandolino dal Maestro Pino Salerno, è stata introdotta dal Presidente del Circolo, l’infaticabile Tonino Guarasci, che ha presentato una sintetica biografia dell’autore, ricordando una parte delle onorificenze ottenute, degli incarichi di prestigio da lui ricoperti nei settori storici, artistici e culturali ed elencando le pubblicazioni ed i saggi di maggior rilievo.
Il prof. Mario Massoni, prima di iniziare a colloquiare con l’autore, ha voluto dedicargli una retrospettiva fotografica, proiettando una quarantina di immagini sulle “origini” dell’impegno culturale di Don Renzo, da quando, nel 1981, fu uno dei fondatori dell’Università Popolare e della Roscianum, associazione di cui è stato Presidente per 5 anni e della quale ha inaugurato le attività con una conferenza sulle origini dell’assistenza ospedaliera a Rossano.
A questo punto la Prof.ssa Grazia Beraldo ha dato lettura del primo racconto, introducendo i presenti nel mondo incantato e insieme realistico delle “piccole storie”. Nel corso della serata intratterrà i presenti leggendo altri tre racconti da lei selezionati e necessariamente sintetizzati: particolarmente apprezzati e seguiti con attenta trepidazione “I giovani dell’Affruntata” e “Natuzza e l’angelo custode”.
Intervallando i brani musicali e le letture, Mons. Luigi Renzo ha risposto, in m odo ampio, soddisfacente e con assoluta sincerità, alle domande amichevolmente “imbarazzanti” poste dal prof. Massoni, principalmente su tre argomenti: 1) I suoi 14 anni di episcopato in un contesto ambientale reso problematico dalla presenza della malavita organizzata; 2) Da quali fonti ha tratto ispirazione e originalità per scrivere i racconti di tipo storico-artistico- naturalistico sulla regione, riuscendo a soddisfare e ad arricchire le conoscenze anche dei lettori più colti e smaliziati; 3) Cosa poteva dirci della figura di Natuzza Evolo di Paravati che lui, in quanto vescovo, ha incontrato più volte? Era una santa donna, come pensano i più, o una donna santa come evidentemente la considerava Don Renzo, lui che ne ha avviato la pratica di beatificazione?
Don Renzo ha risposto a tutte le domande con le consuete semplicità e chiarezza, ad aggiungere “arricchiendo” l’uditorio con la narrazione di altre storie ancora, soprattutto in relazione al comportamento tenuto nei confronti delle azioni delittuose alle quali ha dovuto far fronte con la necessaria decisione e con prese di posizione nette, trasparenti, sempre allineate alla legalità e alla giustizia. Ha quindi risposto alla maliziosa domanda dell’intervistatore, ribadendo che la sua scelta di avviare l’iter di beatificazione per Natuzza è ben fondata e che la sua innata prudenza, ricordata da Massoni, è più che mai necessaria in casi come questi, non è certo venuta meno. Ha raccontato inoltre alcuni episodi fra quelli che poteva raccontare, essendo il procedimento in corso e stante la segretezza degli atti depositati
Con la commovente lettura “Natuzza e l’angelo custode”, con l’ultimo brano musicale del Maestro Salerno e con le comunicazioni conclusive del Presidente Guarasci, la manifestazione ha avuto termine. Significative le parole di uno dei presenti, che ringraziando Mons..Renzo ha detto: “stasera abbiamo avuto la fortuna di ascoltare storie straordinarie da parte di una persona che ha vissuto esperienze straordinarie”