CORIGLIANO-ROSSANO, 20 Dicembre 2022 – Vorremmo tacere su alcune questioni ma la malafede, la disinformazione, e la falsa rappresentazione della realtà non possono essere elemento di crescita in questa città.
Nel mentre ci si perde tra lo “scandalo delle luminarie” e le “sottoscrizioni in bianco” si ignorano volutamente quei processi rilevanti a beneficio della comunità come quelli di riappropriazione e di ripristino della legalità che l’amministrazione Comunale sta portando avanti.
Oggi si vuole rappresentare che le due ex città fossero delle capitali europee di efficienza e decoro, le stesse due ex Città che hanno lasciato al nuovo comune una rete primaria disastrata (strade, acqua, luce, fogna) a tal punto che è stato necessario effettuare più investimenti negli ultimi tre anni che negli ultimi trenta, la realtà è che le amministrazioni del passato hanno lasciato un eredità pesante, pesantissima.
Con questa forte responsabilità la nuova Amministrazione, si è ritrovata a dover operare quotidianamente per regolarizzare e, un passo alla volta, recuperare almeno trentanni di immobilismo, di mancata visione ed imprudenza nella gestione delle risorse, così come la cattiva gestione del patrimonio comunale, delle reti e dei servizi su cui progressivamente si sta provando e riuscendo a mettere mani per risolvere ataviche problematiche. Ancor più grave è vedere che persone fautori di questa pesante eredità oggi siano tra le fila di quegli antifusionisti che ciclicamente si ripresentano a raccogliere firme (perché non è la prima volta che si prova a raccogliere le firme).
Grazie a questo lavoro quotidiano l’Amministrazione è riuscita a recuperare e rientrare in possesso, dopo oltre sessant’anni, di ben 2500 ettari di patrimonio boschivo, a seguito di un azione giudiziaria intrapresa sotto l’indirizzo dell’esecutivo. Risorse della comunità “occupate” dalla Regione per un’opera di rimboschimento che man mano verranno riconsegnate come i terreni in località “Cugnale di Sant’Onofrio” e l’ottenimento delle opere di riqualificazione dei Giganti del Cozzo del pesco. Per non parlare dell’aver avuto il coraggio ed il dovere di essersi costituita parte civile nel processo “Fangorn”, per chi avesse la memoria corta si tratta del procedimento penale sulla mafia dei boschi.
Con un percorso virtuoso e dirompente è riuscita ad interrompere la spirale di degrado, a cui i cittadini hanno assistito impotenti, sull’edificio storico del Faro di Capo Trionto, progettandone il recupero conservativo ed intercettando un finanziamento per la sua valorizzazione. La “sentinella dello Jonio” è stata inserita finalmente in un progetto di due milione di euro di recupero e valorizzazione: da torre solitaria e desolata a Parco Biomarino dove verranno realizzate attività museali, ludico-creative oltre attività di ricerca e studio per la salvaguardia della biodiversità del territorio.
I beni confiscati alla criminalità organizzata della Iacina e di Località Cardame sono stati interessati da un intervento di programmazione chiaro, attraverso un percorso di acquisizione al patrimonio dell’ente e già inseriti nella partecipazione di bandi di gara per il loro utilizzo e restituzione alla città o come il prossimo ambulatorio veterinario che presto vedrà la luce nei beni confiscati di località Boscarello, ed ancora di quelli ricompresi nella rigenerazione dei progetti PINQUA per cui la città di Corigliano-Rossano ha ricevuto il plauso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella mentre alcuni rappresentati di opposizione – quelli che antepongono gli interessi della propria associazione alla Città – in consiglio comunale la definivano una “supercazzola”.
Non si può dimenticare il lavoro compiuto sopra il nostro litorale attraverso un’opera di ripristino, risanamento e lotta all’illegalità che ha già visto la demolizione di beni confiscati alla mafia come “l’arca di Noè” oltre che agli ecomostri di Gammicella, Zolfara e Fossa.
È ancora la “partita” difficile delll’area baricentrica di Insiti che, dopo anni ed anni di inerzia ed inadempienze, grazie ai precisi e determinanti indirizzi dell’Ammistrazione Stasi, si è riaperta con una sentenza che ha rigettato la domanda di usucapione del privato, sporgendo formale querela per l’individuazione delle precise responsabilità sia interne che esterne.
La lista è ancora Lunga, dal recupero dell’Edificio dell’ex carcere, passando per l’edificio dell’ex Tribunale di Rossano ripreso tramite un’azione portata a termine dall’autorevolezza di questa Amministrazione, al rifacimento quasi totale del Primo Piano di Palazzo Bianchi, sino alla riqualificazione, iniziata proprio in questi giorni, del Quadrato Compagna di Schiavonea, ennesimi fondi della vecchia programmazione 2013/2020 che sarebbero andati persi senza l’intervento della prima amministrazione della Città UNICA. Analogo intervento è stato necessario per sbloccare 1,5 milioni di euro a valere sulla vecchia programmazione PAC 2007-2013 dell’ex Comune di Corigliano Calabro, per finanziare un importantissimo intervento davanti le scuole di Torrelunga e per la sistemazione/consolidamento della corte della chiesa di San Marco e migliorarne la viabilità dell’area.
Comprendiamo che i cantastorie abbiano finalmente svelato le loro carte, ma mentre gli antifusionisti sono persi tra un ritornello e l’altro, di questa loro “nostalgia canaglia” quando decidevano “di un strada, di un amico di un bar” ci sono cittadini che sanno che c’è una Città “che sogna e che sbaglia, ma se chiedi tutto ti da”.
IL MOVIMENTO CORIGLIANO-ROSSANO PULITA