Che bello inondare i social, i blog ed il web in generale di bei messaggi di speranza, di gioia e di riflessione. Che bello poter diffondere la Parola di Dio. Se ci pensiamo, in alcuni paesi, non è semplice farlo e chi lo fa, rischia addirittura la vita.
Ma ne vale la pena. Ne vale la pena perché non stiamo difendendo a tutti i costi una cosa che possediamo o un’ illusione momentanea che poi ci deluderà, ma stiamo parlando di Gesù, del Vero Amore per eccellenza, che anche quando il mondo ci fa sentire sconfitti, Lui è lì per metterci la Sua corona sulla nostra testa perché in realtà siamo vincenti. Chi segue Cristo non è mai un perdente. Vivere uniti al Signore ci dà la vera gioia, che il mondo non può dare. Un pensiero comune è la convinzione che la Parola di Dio è in possesso solo dei sacerdoti e che solo essi hanno il diritto di commentarla. Sbagliato. Noi tutti, con il Battesimo e ancor di più con la Cresima, abbiamo ricevuto il Dono dello Spirito Santo, che comprende la Sapienza, quella Sapienza che se invocata ci permette di fare riflessioni profonde sulla Parola del giorno.
Dopo questa breve introduzione, vorrei commentare il Vangelo di oggi. Ogni giorno dopo che leggiamo il Vangelo, rinasciamo, diventiamo persone nuove, meno sofferenti e più libere perché meno legate alle preoccupazioni, alle ansie, alle paure o anche alle invidie, i rancori che trafiggono l’ anima.
Oggi, in questa Domenica, Gesù ci dice: VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA E LUCE DEL MONDO.
Capita a volte di assaggiare una pietanza senza sale e magari anche di lamentarci con chi la cucina per non averla condita bene. Noi, Cristiani, non possiamo quindi “sapere” di niente, non possiamo navigare nella tiepidezza, in uno scarso entusiasmo che inevitabilmente proiettiamo su chi ci sta attorno, ma dobbiamo lasciarci assaporare dall’ altro. Quando qualcuno si avvicina a noi, gli deve essere semplice riconoscere Qualcosa di speciale in noi, Qualcosa che sa di Cristo. E quando ciò non accade, perché siamo “tiepidi”, è legittimo che chi ci è vicino si lamenta. Quante volte sentiamo dire: “Quella persona va sempre in chiesa, ma è sempre triste, spenta”, oppure “quell’ uomo va in chiesa e poi a casa tratta male la sua famiglia”. Il mondo e chi non ha ancora conosciuto Cristo nella propria vita, osserva molto e se vogliamo attrarlo alla Chiesa e alla vita di fede, dobbiamo in primis noi che ci definiamo Cristiani, dare il buon esempio. Ciò che conta infatti è la testimonianza, poiché la fede non si diffonde per proselitismo ma per attrazione. Quando il Signore parla di Luce, ci si può confondere. Infatti, si può benissimo brillare e splendere ma solo per sè stessi, per primeggiare, per voler essere a tutti i costi i migliori oppure si vuole diffondere la propria luce anche agli altri, come il Sole non tiene la sua luce per sé ma la emana a tutti gli abitanti della Terra. Il primo atteggiamento non è cristiano. Capita tantissime volte sul luogo di lavoro, tra le varie associazioni, anche nelle comunità parrocchiali, che si diffonde una luce non vera, mascherata da interessi di seduzione verso l’ altro e di protagonismo. Questa è luce che pian piano si spegnerà. Invece, il secondo atteggiamento è quello che vuole Gesù da noi, tipico di chi non si accorge neanche di brillare ma che nel frattempo sta migliorando la vita delle persone che ha al proprio fianco.
Grazie per avermi letto.
PAOLO SMURRA