Oggi è un giorno importante, non a caso fatto coincidere con l’ inizio della stagione più bella di tutte, la stagione della rinascita, della ripartenza. È la “Giornata della memoria e dell’ impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.

La memoria è fondamentale. Ricordare chi è stato ucciso è un antidoto all’ arma che la mafia usa per proliferare e continuare ad esistere: l’ omertà. Ma soltanto la memoria ci accorgiamo non è sufficiente per combattere la criminalità. Quel ricordo deve trasformarsi in impegno. Ognuno di noi, nel proprio piccolo può essere seminatore di legalità e speranza. Ciascuno di noi può essere quella goccia d’ acqua pulita che può fare la differenza in un oceano inquinato. Diceva don Peppe Diana, un sacerdote ucciso dalla camorra: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”. Nel nostro quotidiano, dicendo con fermezza “NO” al male, a un’ azione illegale proposta da altri, a una minaccia, a una qualsiasi prepotenza, stiamo facendo prevalere non tanto il nostro orgoglio, ma la forza del bene che è più potente del male. Purtroppo ci si sente soli e si riflette sulle conseguenze a cui si può andare incontro nel caso di un rifiuto al male, ma ricordiamoci che il bene è contagioso. Se si cominciasse a credere nei valori quali l’ onestà, la trasparenza, il bello, il rispetto gli uni verso gli altri, quella gocciolina d’ acqua pulita si estenderebbe per l’ intero oceano. La mentalità mafiosa si combatte ogni giorno con le nostre scelte. Non scrivo ciò che la politica dovrebbe fare per combattere la mafia perché altrimenti a noi semplici cittadini potrebbe venire la tentazione di lavarcene le mani. Io, Paolo, ogni giorno, nella mia vita, con la mia testimonianza, nei luoghi che frequento, posso fare la mia parte. Diceva Peppino Impastato, giornalista siciliano famoso per il suo impegno contro le attività di Cosa Nostra, assassinato nel 1978: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’ arma contro la rassegnazione, la paura e l’ omertà”. Ci crediamo allora in questa bellezza? Non è tanto il male che deve preoccuparci, ma chi guarda e non fa nulla per impedirlo. Se i mafiosi si sentono forti perché armati, noi abbiamo un’ arma ancora più potente, che però dobbiamo usare e che veramente è in grado di cambiare le cose: la SPERANZA.

Che sia una primavera di trasformazione affinchè la memoria si tramuti in impegno per ciò che conta veramente: il BENE. È questo il modo migliore per onorare chi ha perso la vita per mano della mafia, i loro famigliari a cui va il mio abbraccio virtuale e tutti coloro che combattono ogni giorno per rendere questa terra un posto migliore.

PAOLO SMURRA

Di