Forse a qualcuno interesserà sapere che la nostra amata Terra può ancora respirare, sia pure in modo asmatico, per altri dieci anni , un battito di ciglia …per intenderci.

E’ quanto dice la Scienza ovvero il Report Ipcc, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle nazioni Unite, l’organo più importante per il contrasto del climate change già premio nobel per la Pace nel 2007.

Questo Rapporto , che per alcuni è la nuova Bibbia, lancia l’ennesimo allarme con relativo messaggio di speranza, insomma la solita storia di bastone e carote.

Occorre abbandonare i combustibili fossili di cui l’Italia è il sesto finanziatore al mondo e puntare alle rinnovabili.

Le soluzioni esistono, le tecnologie decentralizzate possono aiutarci a de-carbonizzare in fretta, incentivare e accelerare la transizione verso fonti rinnovabili ( dovremmo anche gestire diversamente gli spazi verdi riforestando e proteggendo aree naturali sulla terra ferma e in mare).

Ma non basterà ancora: saranno necessarie anche le emissioni negative, ovvero dovremmo trovare tecnologie o strumenti naturali per assorbire più CO₂ di quella che produciamo. Gli impianti di cattura e stoccaggio di anidride carbonica, però, sono ancora costosi e tecnologicamente non avanzati: saranno necessari investimenti e sviluppi industriali e, fin qui, niente di nuovo, la solita solfa.

Penso sia a tutti chiaro che abbiamo di fronte una sfida enorme, una delle più grandi dell’umanità. Quanto questo possa interessare a chi da anni, quasi impunemente, continua a pompare veleni in un organismo già debilitato e malato , non è dato sapere.
Multinazionali ed inquinatori di lungo corso il cui solo obiettivo è guadagnare e speculare, cinici e spietati verso un futuro che a loro niente importa, fedeli al carpe diem e al detto filosofico che se ci sono loro non c’è la morte e se c’è la morte non ci sono loro e allora.. chi se ne frega..

Sono gli stessi che suscitano lo sdegno di Greta Thunberg: chi è al potere va nella direzione sbagliata e sarà ricordato come un tradimento senza precedenti . Le emissioni antropiche mettono a dura prova la resistenza naturale del Pianeta e delle specie viventi. A partire dalla nostra costringe a insicurezza alimentare, migrazioni, stress idrici e danni da eventi meteo estremi.

L’ultimo decennio è stato il più caldo degli ultimi 125.000 anni

Per evitare ondate di caldo estremo, uragani più forti, innalzamento dei mari, scioglimento dei ghiacci, alluvioni, ,siccità e altre delizie del genere legate al global warming, è stato sottoscritto negli Accordi di Parigi del 2015 l’impegno a non oltrepassare la soglia di +1,5°C, che però al ritmo attuale sarà raggiunta già nel prossimo decennio- E’ vero che già oggi abbiamo a disposizione tecnologie e soluzioni

Ma Chi deve muoversi prima e con quali tecnologie, chi deve mettere i soldi? Il rapporto Ipcc contiene le indicazioni di come agire: «Ci sono sufficienti capitali per ridurre rapidamente i gas serra e la chiave per farlo sono i fondi pubblici dei governi e chiari segnali agli investitori».
Il compito spetta però anche a tutti noi: «Una migliore comprensione delle conseguenze dell’iper consumo può aiutare le persone a fare scelte più consapevoli», Quando l’intera società – cittadini, aziende, Paesi– volge lo sguardo nella stessa direzione è possibile fare in pochi anni progressi che in altri momenti storici sembravano irraggiungibili.

E allora ora o mai più : Insieme si può…purchè non sia un vuoto slogan.