Succederà!
E’ successo per la cintura, per il casco, per il computer, per il cellulare…e per tante altre mirabilie della scienza e della tecnica. Vuoi che non accada anche per il cibo.
I ristoranti cino-giapponesi oggi sono affollati; pensare fino a qualche anno fa di mangiare …sushi e sashim , tempura , riso alla cantonese e involtini primavera era semplicemente snobismo.
Certo, mangiare insetti è tutt’altra cosa. Ci ripugna, non ce la facciamo proprio, è più forte di noi,
proviamo riluttanza verso i cibi nuovi. È lo stesso meccanismo per cui i bambini sono restii nei confronti dei sapori amari o acidi.
I soliti esperti, comunque, ci informano che siamo di fronte a un riflesso primitivo di avversione verso alimenti nuovi e subito ci regalano il neologismo: la neofobia.
La neofobia è il rifiuto, la profonda paura per le cose nuove
E allora perché mai ci piace mangiare determinate cose e non altre? Probabilmente è solo una questione di abitudine. Non è scritto a livello genetico che non possiamo mangiare questi deliziosi animaletti, ma se lo venissimo a sapere proveremmo disgusto, magari staremmo male, perché è “culturalmente non consentito”. Esattamente come nel caso della birra: seppur non siamo geneticamente predisposti a farci piacere il gusto amaro, abituandoci a berla abbiamo imparato ad apprezzarla.
Dunque, dal momento che le nostre preferenze alimentari sono malleabili, sarebbe necessario puntare a un’educazione al gusto, da far partire fin dall’infanzia.
Ma c’è dell’altro
Abbiamo la paura ancestrale di contrarre malattie, meccanismo evolutivo che si traduce con refrattarietà per i cibi potenzialmente contaminati o che risvegliano timori primordiali come gli insetti. Sappiamo bene che insetti come mosche e bruchi sono a contatto con la terra, con gli escrementi, il loro aspetto e i colori come nero, verde, marrone richiamano il legame con la decomposizione della materia e dunque alla morte. Inoltre, per noi occidentali, cibarsi d’insetti rappresenta una forma di tabù alimentare perché legato a immagini di povertà e fame, tipiche di alcuni paesi in via di sviluppo. In estremo oriente, lo sappiamo bene, la musica cambia. Quello che viene chiamato “novel food”è altamente apprezzato in Cina dove insetti come il baco da seta, le cicale, i grilli fanno parte della dieta di ogni giorno.
Insetti fritti., bolliti o alla griglia nutrienti altamente proteici, sostenibili in termini di sfruttamento del suolo e delle acque e facilmente reperibili.
Ma, come detto, è un fenomeno transitorio, legato soprattutto all’infanzia, saranno le esperienze da adulti a spingerci a provare nuovi gusti Ciò dovrebbe accadere principalmente per due motivi:da un lato, l’aumento della popolazione mondiale e l’impatto ambientale dell’allevamento di animali per la produzione di carne, che rendono necessarie alternative sostenibili; dall’altro lato, il valore nutrizionale degli insetti,che si adattano perfettamente alla dieta mediterranea,basata su cereali, frutta, verdura e legumi Gli insetti infatti sono molto ricchi di proteine e grassi.
Anche la FAO sollecita all’entomofagia, (l’alimentazione a base d’insetti) – Sembrerebbe essere la panacea di tutti i mali, e per diversi aspetti… conciliare crescita economica e tutela dell’ambiente, ma anche per ridurre l’emissione di gas serra provenienti dagli allevamenti zootecnici.
Ma poi, siamo sicuri di non essere già entrati, da tempo, nel territorio della novel food? Cosa si nasconde negli anfratti della nostra alimentazione ?
Ad esempio, un bicchiere di aranciata può contenere fino a 5 moscerini e una barretta di cioccolato fino a 8 parti di insetti; nell’insalata, nelle marmellate, nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro e nelle farine sono in genere presenti parti di insetti, e il colorante alimentare rosso E120 è estratto dalla cocciniglia.
A Reggio Emilia, è possibile abbinare il classico cappuccino, a un meno consueto cornetto a base di farina di grillo. La novità è stata presa con moltissima curiosità, a molti clienti piace, altri preferiscono quelle classiche. Come sapore ricorda quello delle brioche integrali. In effetti la farina di insetti risulta inoltre molto versatile e può essere utilizzata in molti modi differenti, come ad esempio nella preparazione di pane, pasta, ,dolci, snack salati e altro ancora. La farina di insetti è stata proposta come fonte alternativa di proteine per la nostra dieta, in particolare per il consumo umano e animale.
Il cammino certo è lungo e non agevole, ma prima o poi, ci scommetto, mangeremo spiedini di gustosi scorpioni…o no ?