La nostra Comunità, in Corigliano Rossano, si prepara , nel prossimo 25 Aprile , a partecipare alla Festa della Liberazione. Noi cristiani poi siamo anche seguaci di un Gesù, che per noi è Salvatore, Redentore e Liberatore, ma Liberatore da chi o da che cosa?
Non liberatore dunque dalla Morte, perché si muore sempre, in quanto nascita e morte sono doni esistenziali della stessa vita e non liberatore dal Peccato, avversario sempre presente in ogni angolo dell’universo e che ostacola continuamente la conversione al bene e. . . allora?
Quando il Vangelo viene annunciato dai microfoni dei pulpiti o insegnato nelle scuole e nei convegni, non causa alcun problema, ma quando si tratta di tradurlo liberamente in scelte concrete di vita, c’è subito il saputello e saccente di turno, ” compagno di sinistra ” o “camerata di destra,” che si mette a protestare, pretendendo la Liberazione come Separazione tra la società e la religione , tra lo Stato e la Chiesa ,tra l’amministrazione civile e l’amministrazione del sacro, sbandierando paradossalmente il ” libera Chiesa in Libero Stato”.
L’Evangelista Matteo ci racconta propria la “trappola” ordita dai politici , cioè ipocriti farisei e scaltri erodiani, in accordo, per screditare Gesù di fronte alla folla e quindi farlo catturare. e ai quali Gesù, il Maestro, con disinvoltura, reagisce : ” Restituite dunque a Cesare quello che è di Cesare e date a Dio quello che è di Dio ( Mt.22,15-22)” .
Gesù non restringe però noi , suoi seguaci, solo alla sfera spirituale, lasciando ad altri l’impegno civile, in quanto Lui ci invia nel mondo ad essere sempre apertamente ” lievito, sale e luce ( Mt.5,14) ” e a non tacere mai di fronte agli oppressori : ” Quello che IO vi dico nelle tenebre, voi ditelo nella luce e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze ( Mt.10,27)”.
Noi credenti rispettiamo allora la laicità delle istituzioni senza alcuna loro pretesa di collaborazionismo o fondamentalismo da parte nostra, e senza nessuna nostra interferenza nelle leggi, ma questo non ci deve impedire di preoccuparci del bene comune e della vita democratica e concreta dei cittadini , anche nei nostri quartieri , dove si perpetrano soprusi ed ingiustizie che fanno violenza, a volte, anche alla nostra stessa coscienza.
Gesù il Cristo è per noi il nostro Liberatore, che con il Mistero Pasquale ci ha redenti , testimoniando coerentemente l’Emancipazione dalla Schiavitù del Potere della Legge e Lui , poi, ha invitato noi credenti, ad essere, suoi discepoli, solo nella fedeltà alla Parola del ” Padre Nostro”, per conoscere” la verità che ci fa sempre più liberi ” ( Gv.8,32)”.
Il credente sa scegliere, liberamente, democraticamente e politicamente, da che parte stare e sa collaborare attivamente con ” Chi non è contro di noi è con noi ( Mc.9,40)”, per essere così un ” testimone responsabile” per le vie del mondo, non come ” un Costruttore del nulla ( Mt.7,23) “, ma quale ” Operatore di pace ( Mt.5,9)”, sempre attento e vigile con tutti nel Regno della Civiltà dell’Amore.
Corigliano Rossano 20.04.2023 ( Franco Palmisano).