Mancano coscienza reale sul problema personale e interventi sulle REMS.
ROMA – “Le aggressioni e le mortificazioni patite dagli agenti di polizia penitenziaria di Corigliano Rossano non meritano di essere coperte da numeri o azioni snocciolati dal governo e che vogliono portare avanti propaganda becera a discapito di una realtà vissuta dagli agenti e che si presenta ben diversa da quella narrata. Oggi abbiamo due gravi problemi sconosciuti al governo. Quello legato al personale effettivamente operativo nell’istituto: 55 agenti circa rispetto ai 153 risultanti impiegabili. L’altro legato ai detenuti con disagio psichiatrico che per mal funzionamento delle REMS, ovvero delle Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza, finiscono in cella insieme a tutti gli altri detenuti. Questo con un danno al detenuto e con un danno al personale della polizia penitenziaria”. E’ dura la replica data dalla vicecapogruppo M5S alla Camera Vittoria Baldino al Sottosegretario di Stato On. Prisco che ha risposto oggi per il governo ad una interpellanza urgente presentata dalla pentastellata sulle gravissime aggressioni che da tempo segnano l’istituto rossanese.
“La parole usate dal governo sono imbarazzanti. Si parla di un cambio di passo. Ma per cosa effettivamente? Per il turnover e per le assunzioni? Si omette di dire che pur in circostanze economiche e sociali drammatiche come quelle vissute nella scorsa legislatura i governi precedenti hanno bandito due concorsi, quello dell’ottobre 2021 per nuovi 1479 posti e quello del marzo 2022 per nuovi 1758 posti. Così si fa solo propaganda. Ancor di più poi se si parla di cambio di passo e si disconosce che per diversi motivi gli agenti operativi nell’istituto rossanese sono decisamente meno di quelli che risultano al governo. Perché 26 agenti risulterebbero fruitori dei benefici della legge 104/92 per esempio; oppure perché 48 sarebbero gli agenti con residuo di congedo ordinario superiore a 100 giorni. E si potrebbe continuare. Ma la gravità della situazione – rimarca Baldino – si manifesta non solo sulla mancata coscienza del personale effettivo quanto anche sulle bugie relative ai 13 nuovi agenti. Perché ai nuovi 14 arrivi ha fatto seguito la partenza di 11 agenti. E il bilancio resta comunque negativo perché nel complesso l’aumento riguarda il personale femminile che in questi istituti non può essere impiegato all’interno delle sezioni”.
“Resta poi il problema relativo alle REMS insufficienti e spesso mal funzionanti che non possono ospitare tutti i detenuti con disagi psichiatrici che finiscono così insieme a tutti gli altri detenuti. Parlare di cambio di passo come fatto dal governo, per procedure di trasferimento, che spesso tra l’altro non hanno neanche sempre luogo, o per assunzioni inferiori a quelle dei governi precedenti, o per le nuove dotazione dei dispositivi di sicurezza significa per lo Stato spostare effettivamente il suo sguardo e la sua coscienza da una realtà, quella carceraria, che pur rappresenta un pezzo di società – conclude Baldino”.