La Chiesa invita noi cristiani, all’inizio di ogni anno del Cammino Liturgico, a invocare, con una solenne Novena, Maria , la Madre di Gesù e dei viventi in Cristo, con il titolo di Maria IMMACOLATA, Madre di Speranza.
Anche la nostra Comunità , in Corigliano Rossano, si è lasciata prendere, in questi catastrofici tempi, dalla tristezza della solitudine per non saper attendere più nulla dalla vita.
La Chiesa allora, sapientemente, pone, alla nostra venerazione, quale modella, Maria , la più Santa delle creature, proprio perché anche Lei, in tanti momenti della sua vita ,ha avuto, come noi, ritmi cadenzati da ansiose attese.
Maria, stando al racconto degli Evangelisti, è stata prima in” attesa” e poi a spronare, a Cana di Galilea ( Gv. 2,1-12), la Missione al Figlio suo Gesù, e , nel Cenacolo ( At.1,14) in compagnia dei discepoli, è stata in” attesa” orante dell’Avvento dello Spirito, che additasse la Rivoluzione dell’amore nella Chiesa , fondata dal Cristo.
Noi cristiani abbiamo perso, oggi, la voglia di saper attendere, perché siamo a corto di speranza, e così, da apatici, soffriamo in tutto una profonda delusione?
Paghi dai mille surrogati che ci assediano , noi rischiamo di non credere più e di non aspettarci più nulla da quelle promesse eterne che sono state annunciate e firmate dal sangue del Dio di Gesù.
La Santa Maria, Madre dell’Attesa, sempre, presente nella nostra Comunità, ci indica allora in Gesù, una vita più vigilante, perché noi giunti sulla soglia del terzo millennio e di fronte ai campi che scuotono la storia, ci sentiamo purtroppo più figli del crepuscolo che profeti di una nuova aurora.
Noi cristiani, al seguito di un Gesù in grembiule, ci dedichiamo tanto all’accoglienza ,che ci porta ,a volte, alla rassegnazione, ma solo nell’attesa, ” silenziosa” o “rumorosa”, c’é il segno della nostra speranza nei “Tempi Nuovi (2Pt.3,13)”.
Il Signore, che in noi si incarna e si fa Tempo nel Natale, ci trovi, come Maria Immacolata, con la lampada accesa in mano perché, con Lui e come Lui, possiamo essere i ” Beati Operatori di Pace” ( Mt.5,9), i quali sanno attualizzare , nell’Oggi della Storia, la Speranza di Maria espressa nel Cantico del Magnificat: ” disperdere i superbi nei pensieri del loro cuore, rovesciare i potenti dai troni e innalzare gli umili, ricolmare di beni gli affamati e rimandare i ricchi a mani vuote. . . ricordandoci ( sempre) della Sua misericordia. (Lc.1,51-54)”.
Corigliano Rossano , 29.11.2023 ( Franco Palmisano)