Tanta partecipazione alla Via Crucis Diocesana, presieduta dal padre Arcivescovo S.E. Mons. Maurizio Aloise (Arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati), che ha avuto luogo, nella serata di venerdì 22 marzo 2024, al Palazzetto dello Sport “Pietro Ianni” dei padri Giuseppini allo Scalo di Rossano.
Il tema scelto è quello di “Un cuore che arde per la missione” e che ci proietta verso quella della “Partecipazione”. La Via Crucis Diocesana, dunque, ci avvicina ai riti della Settimana Santa che culminerà con la Resurrezione del Signore. La Via Crucis è stata animata dai canti religiosi eseguiti, perfettamente, dal Coro Diocesano Giovanile “Scintille di Luce” Carlo Acutis diretto da Mario Graziano. Presenti tanti fedeli e le diverse Confraternite dell’intera Diocesi di Rossano-Cariati. Il padre Arcivescovo, prima della benedizione finale, si è soffermato sul tema scelto quest’anno. Che battito ha il mio cuore? Con questo invito a interrogarsi S. E. Mons. Maurizio Aloise ha concluso, con la sua riflessione, la Via Crucis Diocesana. Una riflessione che ha mosso i passi dal testo di suor Maria Emmanuel Corradini, medico e, dal 2012, madre Badessa del monastero benedettino “San Raimondo” in Piacenza per spiegare come il battito di un cuore spesso è “bradicardico”, lento perché oppresso dalla tristezza e dalle prove, che rischia di anche di fermarsi, oppure “tachicardico”, quando la lussuria, la smania di possedere sempre di più ne accelerano il battito. Poi c’è il ritmo sinusale, quello normale, quello di un cuore che si apre alla misericordia di Dio che incarna la Parola e che si rivolge ai fratelli e al mondo vivendo la missione di cristiani. Il tema su cui è stata incentrata la Via Crucis Diocesana è stato proprio “Un cuore che arde per la missione” che ci proietta nella fase della partecipazione del cammino sinodale. Nelle 14 stazioni la meditazione ci ha condotto a riflettere sui cuori infuocati dalla passione, dalla giustizia, sorretti dalla pazienza, alla grazia del perdono, senza perdere di vista l’umiltà e la mitezza, ascoltando lo Spirito Santo. Cuori che si prendono cura dei poveri e degli oppressi, che resilienti dinanzi alla tentazione pronti ad accogliere la volontà di Dio sicuri e fiduciosi della promessa della gloria. Per ogni stazione e riflessione, poi, è stato deposto un segno ai piedi della croce e della statua dell’Addolorata del patrimonio statuario della Congrega di Maria Ss.ma dei Sette Dolori di Corigliano eccezionalmente portati al Palazzetto dello Sport “Pietro Ianni” di Rossano, su invito dell’Arcivescovo quali simboli rappresentativi della via Crucis del Signore. Lo stesso padre Arcivescovo ha voluto augurare una buona Settimana Santa a tutti all’insegna della fede e della devozione.
ANTONIO LE FOSSE