L’attuale inquilino di Palazzo Bianchi ha capito che per cercare di restare a galla in qualche modo deve tentare ogni via possibile.

Non avendo infatti risultati degni di nota da offrire ai cittadini dopo 5 anni di nulla amministrativo sta cercando di utilizzare profili fake, finti comunicati, testate esterne alla città che fanno propaganda a nome suo, a discredito degli avversari. Cose che conosciamo e che nella storia della politica di Stasi abbiamo già visto e rivisto. Quello che non si può tollerare è però la propaganda elettorale con i soldi dei cittadini e con il marchio del Comune di Corigliano-Rossano.

E’ stata annunciata in data odierna la rassegna del Maggio dei Libri, che casualmente vede a un mese dalle elezioni la presenza di Pasquale Tridico, candidato del Movimento Cinquestelle alle Europee, il cui movimento nelle elezioni comunali del prossimo giugno ha annunciato il sostegno proprio al sindaco uscente. Una cosa mai vista, un clamoroso autogol che racconta tutto l’affanno dell’inquilino di Palazzo Bianchi che evidentemente sente la sua esperienza giungere pian piano alla fine. Il tutto non solo è scorretto ed evidentemente una manovra elettorale ai danni dei contribuenti, ma viola anche i principi delll’art. 9 della l. 28/2000 che stabilisce che dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Il divieto copre ogni forma di comunicazione, con qualsiasi tecnica e a qualsiasi scopo effettuata a partire dalla convocazione dei comizi elettorali e le amministrazioni devono astenersi non solo dalle manifestazioni volte ad appoggiare le liste o i candidati impegnati nel confronto elettorale, ma anche da tutti le attività di comunicazione che, avendo come finalità principale la promozione dell’immagine politica o dell’attività istituzionale dell’ente stesso, stimolino una rappresentazione positiva o negativa di una determinata opzione elettorale.

Dunque il sindaco che si autoproclamava dai palchi difensore della legalità sta violando la legge e la correttezza, anche se in questi cinque anni ci ha abituato a cose ben peggiori.

Chiediamo dunque che il programma di questa rassegna sia rivisto e che non si utilizzi una manifestazione pagata con i soldi dei cittadini per la campagna elettorale di Stasi e dei suoi.

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