La Chiesa in cammino verso la Civiltà dell’Amore, dopo il Tempo Forte delle festività della Pasqua, riprende il suo cammino nel Tempo Ordinario, che si protrae, quest’anno, fino al 24 novembre, festa di Cristo Re dell’universo.

E’ il cammino liturgico (anno B), che anche noi, nella Comunità cristiana di Corigliano Rossano, stiamo facendo guidati dall’Evangelista Marco, che , ogni domenica, ci sta proponendo il Messaggio del Cristo, invitandoci al ” Il Tempo è compiuto! Il Regno di Dio è presente! Convertitevi e accogliete il Vangelo.( Mc.1,15)”

Noi cristiani, nel fluttuare di tanti avvenimenti incomprensibili a mente umana, molto facilmente confondiamo la Religione con la Fede mentre esse hanno , nella nostra vita di credenti, aspetti e qualità diverse, non contrapposte ma collaborative, anche se a volte entrano facilmente in conflitto.

La Religione infatti si esprime attraverso riti liturgici, feste patronali, processioni, adorazioni, pellegrinaggi , amministrazioni di sacramenti e sacramentali, convegni ecclesiali di sottomissione al Magistero e sono tutti comportamenti su piano ” del fare”.

La Fede invece è uno stato d’animo del credente , cioè ” un modo di essere cristiani” e nasce solo dal venir noi a contatto con quel “Qualcuno”, il Cristo Gesù che, per identificarsi in noi, si fa continuamente Tempo e Storia, e ci promuove, con il suo Vangelo, alla Pienezza umana.

Oggi questo desiderio di pienezza umana è purtroppo sul filo del rasoio per la pazzia di una catastrofe nucleare.

Noi, confidando nella Provvidenza , che ci liberi dal Male del Potere atomico , veniamo chiamati e inviati , in questo tempo, diventato per noi straordinario, a convertirci dall’essere religiosi nel Precetto dell’ *AMATE-MI * ( Gv.14,14-24) ad accogliere la Proposta del comandamento nell’ * AMATE-VI*.

Chi non ama allora , in questo Tempo Presente, il fratello, che si incontra lungo il marciapiede dei nostri quartieri , in un servizio concreto di promozione e liberazione umana , non può riconoscersi di* essere cristiano* solo perché presume di amare il suo Dio ” in divinità”, cioè solo religiosamente ( 1 Gv.4,20).

E’ allora proprio questo il ” Tempo compiuto”, cioè propizio per noi cristiani, quali seguaci di Cristo Gesù, per convertirci dalla Religione dei Misteri alla Fede nel Dio dei viventi?

Corigliano Rossano 10.06. 2024 ( Franco Palmisano).