Giovanni Antoniotti

Contro il “regime” di sinistra di Stasi” un Centrodestra rinnovato.

Il dato politico che emerge dal voto dell’8 e 9 giugno, è l’affermazione della sinistra del “campo largo” a guida Stasi nel governo di Corigliano-Rossano. Lo debbono sapere in particolare quanti, purtroppo non pochi, hanno scambiato la maschera dell’ ”indipendente”, del difensore della ”citta’ libera”, con il vero volto di chi a sinistra ne raccoglie i cocci e ne diventa la guida indiscussa, anche per agevolare una sua “scalata” al potere in una più o meno breve prospettiva futura.
Aldilà del messaggio comunicazionale sbagliato del centro destra che ha, di fatto, permesso a Stasi di indossare di nuovo quella maschera, un’analisi critica nell’ambito della coalizione di centro destra di governo, diventa necessaria. Per verificare se e quanto abbia pesato, sull’elettorato di centro destra in termini di astensione dal voto, o addirittura di voto disgiunto, l’allargamento della coalizione che ha “imbarcato” classe dirigente adusa al trasformismo delle opportunità e delle convenienze. Ma anche per trarre qualche opportuna considerazione sulla classe dirigente dei partiti della coalizione di centro destra, sulla base dei risultati del voto di lista. Fratelli d’Italia in città realizza il 5,9% che aggiunto al 4,02%, anche se la sommatoria è sempre arbitraria (in quella percentuale c’è anche il voto della componente di “Noi Moderati”), raggiunge quasi 10% al fronte di un 29% nazionale, mentre il partito di Fratelli d’Italia alle Europee, raggiunge oltre 7500 voti, rispetto ai 4000 delle comunali se si sommano i voti della lista di Fratelli d’Italia e della Lista, cosiddetta civica, vicina a Fratelli d’Italia si capisce che molto non torna. Tiene Forza Italia con le liste collegate ad essa anche grazie a candidati che hanno raggiunto ottimi risultati; va meno bene in provincia di Cosenza che raggiunge intorno al 10% a fronte del doppio raggiunto nell’intera Regione Calabria. La Lega racimola in città uno scarso 2,33% contro il 6,39% alle europee. Si tratta di una bocciatura dell’intera area politica che fa riferimento al centro destra che non lascia scampo e che sarebbe assurdo cercare di nascondere, nonostante il “sacrificio” del consigliere regionale, Pasqualina Straface. E’ un dato che non può non far intraprendere un percorso di forte rinnovamento a cominciare dalla leadership che non c’è, e da individuare non gia’ nel perimetro di chi ha già ricoperto incarichi con nessuna attenzione e considerazione verso i giovani.
FDI è il partito che più di tutti, nell’ambito del centro destra, porta con sè un patrimonio di militanza giovanile, vivaio di futura classe dirigente. Perche’ in Citta’ i dirigenti di Fratelli d’Italia non fanno nascere e crescere, e affidare loro responsabilità, anche attraverso corsi di formazione politica, i gruppi di Gioventù Nazionale, la struttura organizzativa giovanile del Partito che opera sul piano nazionale?
Fa riflettere un commento sui social del mio caro amico Giampiero Calabrò. “ Siamo sicuri, afferma – che si è trattato di una competizione tra destra e sinistra? Oppure tra due modi, meglio due mondi, di fare politica, quella incalzante e senza mediazione di Flavio Stasi e quella mediata, più paludata della coalizione Straface”.
Condivido, se si pensa che molti candidati di provenienza centro destra erano all’interno delle liste di Stasi e viceversa, candidati provenienti dal centro sinistra erano con la Straface.
Il centro destra non ha bisogno di cacicchi, capi tribù che badano solo all’orticello politico personale.
Dopo aver dedicato energie e passione, anche se da dietro le quinte, per concorrere al consolidamento e rafforzamento del centrodestra, dò la mia disponibilità ad aiutare un serio e concreto percorso di rinnovamento. E questa volta non dietro le quinte. Se ciò per ragioni che ignoro, non sarà possibile, rivolgerò il mio impegno a creare, nell’ambito dell’associazionismo, una struttura operativa di proposta, coinvolgendo i giovani, e che diventera’ da pungolo alle forze politiche del centrodestra, con l’impegno di creare un’alternativa al “regime” di sinistra di Stasi.

Giovanni Antoniotti già candidato al consiglio comunale e già responsabile provinciale di partito del centro destra.