Non esiste problema socio-economico-finanziario che l’homo sapiens non possa affrontare e risolvere sia a livello locale che globale. Sono questioni che coinvolgono la storia, le nostre vicende, i nostri neuroni e, dunque, immanenti, non certo metafisici.
Come detta l’antico adagio solo alla morte non c’è riparo, il che mi sembra anche giusto e, tutto sommato, confortevole. Se riparo ci fosse sprofonderemmo tutti, per l’immane peso, fino al centro della Terra, nella migliore delle ipotesi diventeremmo antropofagi. Scherzo..ma nemmeno tanto.
La premessa è in netta antitesi, per esempio, con la scandalosa disparità di ricchezza tra gli uomini.
Una vergognosa, intollerabile disuguaglianza tra chi muore di fame e chi nuota nell’oro pagando una modesta bottiglia di vino migliaia di euro..per rimanere nei paraggi.
Certo il problema non è da poco, esiste dagli albori dei tempi, ma questo non può consolarci ne generare apatia e rassegnazione.E’ che il problemuccio, il bipede pensante, non lo vuole risolvere, e chi glielo lo fa fare! Se può papparsi l’intera torta visto che ricchezza è potere, perché darne una fetta agli altri, tutt’al più qualche briciola.
“Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe”
Il ricco della parabola ha la tavola piena di cose da mangiare, mentre il povero Lazzaro non aspetta altro che briciole che cadono dal piatto del ricco.E’ rassegnato nella sua povertà, non sogna nemmeno di poter condividere il cibo con il ricco, quel cibo che basterebbe a sfamare 100 Lazzaro
E qui si innescano considerazioni di varia natura attinenti la filosofia, la religione, l’antropologia e tutto quello che è relativo all’assiologia, alla scala dei valori e dei disvalori.
Economisti, premi Nobel, studiosi di varie ideologie ci hanno provato approntando centinaia di ricette e modelli di sviluppo, capitalismo, socialismo, liberalismo, sistemi misti, ,soluzioni inevase ,rimaste nel limbo delle buone intenzioni e delle dichiarazioni di intenti, quando la palla poi passa alla politica, all’agire, e alle soluzioni concrete tutto si arena nella morta gora.
Quando si tratta di soldi, di eque spartizioni, di giustizia sociale, si entra in un labirinto buio, pieno di trappole, pietroso e non se ne esce,perché non se ne vuole uscire.
Un po’ di cifre per rinfrescare la memoria (i numeri inchiodano!) :il 20% della popolazione (paesi ricchi) consumano l’80% delle risorse della terra, mentre l’80% della popolazione (paesi poveri) consuma il 20% delle risorse da cui deriva la povertà e il forte divario tra le classi sociali .
I 5 uomini più ricchi al mondo – Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett – hanno più che raddoppiato, in termini reali, le proprie fortune, da 405 a 869 miliardi di dollari, a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato barlume di crescita.
e poi si sa. Il potere condiziona le politiche pubbliche preservando le posizioni di privilegio di sparute minoranze a discapito dell’interesse collettivo e minando alla base l’essenza stessa della democrazia.
Prendiamo i vari G. (7.-8-9…20…) con i cosiddetti “grandi” (grandi? Di che cosa?) oltre a deliziarsi in location da cartapesta, sfoggiando sorrisetti e moine di circostanza, e banchettando con brodetto di olive verdi, capperi e colatura d’alici il tutto innaffiato con un buon bicchiere di Donnafugata Ben ryé 2022, non riescono proprio ad uscire dalle loro ridicole ed ipocrite autorappresentazioni. Del resto come parlare di fame, di povertà di fronte a prelibatezze gourmet?
Basterebbe, come dice Lula presidente del Brasile, tassare i super-ricchi, un gruppo di soli 3.000 individui che concentra la ricchezza del pianeta. Se mettessimo una tassa del 2 per cento, si aiuterebbe a eliminare la fame nel mondo.
L’aveva già compreso nel IV° sec Basilio Magno “Se ciascuno si accontentasse del necessario e donasse ai poveri il superfluo, non vi sarebbero né ricchi né poveri”.