Schiavi! O forse peggio.
Tutto sommato sono essi un capitale per il cosiddetto “padrone” e, pur nei limiti di un sistematico sfruttamento, dovrebbero essere protetti e, invece, sono trattati peggio di cani rognosi.
E dire che anche quelli che vedevamo in peplum sugli schermi cinematografici negli anni della nostra giovinezza, impegnati ad innalzare piramidi, erano in gran parte operai egiziani salariati
Noi, italiani brava gente, i problemi (caporalato, delinquenza organizzata, immigrazione, evasione fiscale, morti bianche..ecc.) non li affrontiamo, preferiamo inseguirli, ci divertiamo di più rincorrendoli, eternamente. E’ più comodo, siamo pur sempre impegnati in qualcosa, dolce alibi consolatorio, non sia mai si riesca ad agguantarli ci tocca poi risolverli, mettere mani alle leggi che pure esistono, a iosa, ne abbiamo per ogni esigenza, ma sono dormienti, ben nascose finché qualcuno non le scopre e allora sono guai, roba da fare arrossire fino alla punta dei capelli.
Vivono tra noi, parlano la nostra lingua, frequentano le nostre scuole, non sono alieni.
Alcuni li conosco. Sono giovani Pakistani. Vengono caricati su un furgoncino tra le 4 e le 5 di mattina, con qualsiasi tempo, direzione Policoro, Basilicata, in genere, e giù chini per tante ore su fragole, pomodori. quant’altro, delizie delle nostre tavole, dipende dalla stagione, rientro verso le 15 del pomeriggio.
Dignitosi, rispettosi, non si lamentano, addirittura grati e pieni di speranza.
Li rivedo la sera, seduti sulla panchina dell’oasi verde rinfrescata dalla brezza dell’Ionio, occhi incollati al cellulare, vedono e parlano con moglie, figli, genitori che, a migliaia di chilometri distanza (benedetta tecnologia), pregano e benedicono Allah e, poi,in gruppi di tre o quattro, sabato e domenica, passeggiano su viale Margherita o S. Angelo con le loro svolazzanti tuniche, scambiandosi frasi nel loro, per noi incomprensibile, dialetto urdu
Io non so se hanno un regolare contratto e se sono sottopagati, se hanno permessi di soggiorno. Esistono sicuramente realtà di regolarità e di imprenditori onesti che vedono in essi propri simili, collaboratori e non bestie da soma da sfiancare ricattare e ,all’occorrenza, buttarli nell’indifferenziata, so solo che Satnam Singh è il centesimo lavoratore straniero morto quest’anno in Italia, il decimo proveniente dall’India.
Una macchina avvolgiplastica gli ha tranciato un braccio, provocato fratture alle gambe e lesioni alla testa”,poteva salvarsi .
Il “padrone” lo ha abbandonato davanti casa con il braccio gettato in una cassetta della frutta.
Non aveva permesso di soggiorno esattamente come migliaia di altri migranti; non aveva un contratto esattamente come migliaia di altri migranti; veniva pagato pochi spiccioli per spaccarsi la schiena, esattamente come migliaia di altri migranti; non aveva diritto a una vita, esattamente come migliaia di altri migranti.
Cronaca di pura malvagità che colpisce soprattutto stranieri disperati.
In Calabria – lo dicono i sindacalisti – almeno quattro lavoratori agricoli su dieci sono irregolari, un dato che aumenta se si considerano i lavoratori migranti.
I loro diritti vengono calpestati con la complicità di tutti (buono e conveniente il cestino di fragole.. una scatola di pomodori, un succo di frutta, una cassa di
ortaggi che compriamo a buon prezzo al supermercato) e non solo in agricoltura.
Anche in edilizia, nella zootecnica, nella pesca, senza controlli, senza tutele, perché si sa,la regolarità produce diritti, come sanno bene gli imprenditori onesti, l’irregolarità vantaggi, come sanno bene i disonesti che eludono gli obblighi previdenziali, fiscali e di sicurezza.
Occorre allora spezzare i circuiti dell’illegalità, a partire dal reperimento della manodopera, dall’alloggio e traporto, attraverso una maggiore sinergia con tutti i soggetti interessati, così come, a sostegno del lavoro svolto dalle forze dell’ordine, bisognerà intensificare e rafforzare sul territorio i controlli. I sindacati, a dire il vero, hanno più volte denunciato il fenomeno, è la politica che se ne frega.
Ai “nostri” importa spaccare il paese con il mostro bicefalo: il Premierato e l’Autonomia differenziata. Auguri.