Abbiamo finalmente, dopo due anni, avuto l’onore di conoscere la dottoressa Scorza, anche se solo attraverso le sue esternazioni con un comunicato stampa, perché fino ad oggi non ha mai messo piede nel circolo di Corigliano Rossano, né mai l’abbiamo vista a qualche iniziativa del Partito Democratico.
Forse avrà frequentato l’Assemblea Regionale, non la Direzione Regionale di cui, fra l’altro, non fa parte, ma ne dubitiamo.
É palese che la sua uscita ha il solo scopo di alimentare polemiche sterili nei confronti del Partito che, con fatica e dignità, sta cercando di rinascere e che, dopo anni di tradimenti e false partenze, è finalmente riuscito a costituire il gruppo PD in seno al Consiglio Comunale. Si coglie nel suo dire: improvvisazione, strumentalità e dilettantismo, come si comprende bene che è mal consigliata, magari pure da qualche presunto pezzo da novanta che, nell’ombra, continua a provare a delegittimare il Partito locale. Perché, come dovrebbe ben sapere la dottoressa, rivestire il ruolo di componente il Direttivo di Circolo, a cui, si ripete, mai ha partecipato, e dell’Assemblea Regionale, comporta dei diritti e dei doveri e un forte senso di responsabilità e appartenenza nei confronti del Partito e della sua comunità. A partire dal fatto che, se ci si decide di candidare al Consiglio Comunale, lo si fa nelle liste del proprio Partito, specialmente se si sostiene lo stesso Sindaco. Non volendo neanche dedicare una parola, invece, per quelli che hanno deciso di sostenere, addirittura, la Straface, per i quali va evidenziata solo la loro miseria politica. Ovviamente la dottoressa Scorza aveva la piena legittimità di candidarsi con chi riteneva più utile per sé e per la sua causa, assumendosene le normali conseguenze. Ma non è accettabile che, dopo aver contribuito a determinare l’insufficiente risultato elettorale del Partito, ci faccia pure l’analisi del voto e ci dia lezioni di democrazia. Poteva essere altrimenti? Ma certo che si!!! La invitiamo, dunque, ad avere un po’ più di pudore, lei e anche i suoi maldestri suggeritori. E infatti, a dire il vero, non è la sola che cerca di confondere le acque, facendo passare il messaggio secondo cui c’è qualcuno che, per chi sa quale occulta ragione, pensa ad espulsioni/epurazioni, quando, invece, si sa bene che la comunicazione alla Commissione di Garanzia, dei dirigenti che si sono candidati in altre liste, è un atto dovuto e che la loro libera decisione comporta delle conseguenze. E cosa pensa che possa dire la Segretaria Schlein e il segretario Irto ai quali ha indirizzato la sua missiva? Le sfugge che si sono già espressi, di fatto, durante la bella iniziativa elettorale, tenuta nella nostra città, alla quale lei e altri “dirigenti” non hanno sentito la responsabilità di partecipare.
In merito alla sua analisi sul voto europeo possiamo solo chiedere come si possa pensare di trattare un tema così delicato e complesso, con tanta superficialità, non conoscendo la storia che ci sta dietro e omettendo la inversione di tendenza del nuovo corso del Partito.
Così come anche per le comunali appare grottesco il tentativo di addebitare ad altri il risultato negativo che è invece figlio dei disinvolti comportamenti sempre degli stessi “dirigenti”.
In realtà è evidente anche in lei, come in altri, la delusione per aver fallito nell’obiettivo di non far presentare la lista del PD alle amministrative e per di più aver dovuto, di contro, registrare la nostra presenza in Consiglio. Certo questo non può bastare, non è un punto di arrivo ma solo di partenza. Il Partito, come sempre, resta con le porte (non girevoli) aperto e continuerà ad autodeterminarsi, libero da qualsiasi gioco di potere.
Continueremo nel percorso tracciato in questa difficile competizione elettorale, senza distrazioni di sorta e, soprattutto, non prendendo in considerazione chi antepone il proprio ego al bene della nostra comunità.
Il nostro lavoro continua, per come richiesto anche dalla segretaria Elly Schlein, con l’estate militante, impegnati sulle tre grandi questioni prescelte, dalla raccolta firme per l’abrogazione della scellerata scelta dell’autonomia differenziata, alla legge sul salario minimo e a quella per il potenziamento della sanità pubblica. e Infine, anche questa estate, celebreremo per il terzo anno consecutivo la Festa dell’Unità.
La fuffa la lasciamo volentieri ad altri. Per concludere: informiamo la dottoressa Scorza che tutte le scelte fatte dal Partito sono state condivise con i vari livelli: provinciale, regionale e nazionale; non c’è nessuna baraonda o screzio, come riportato da alcuni organi di stampa, ma solo la necessità, memori delle criticità del passato, di partire questa volta nella massima chiarezza e nell’esclusivo interesse del Partito e della nostra città.
Il Segretario Cittadino PD Francesco Madeo,
Il Capogruppo PD Giuseppe Candreva