di Giuseppe Antoniotti
Credo sia giusto e sacrosanto l’appello di centinaia di Sindaci che chiedono al presidente Occhiuto e alla Regione Calabria
di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il disegno di legge d’iniziativa governativa, approvato in via definitiva dalla Camera il 19 giugno, collegato alla manovra di finanza pubblica sull’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Da ex Sindaco non posso biasimare i Sindaci che propongono ricorso perché sono tante le motivazioni che allontanano noi del sud dalla legge sull’ autonomia differenziata; le disparità economiche e sociali per le Regioni già in difficoltà che potrebbero trovarsi in una situazione ancora più difficile mentre regioni più ricche potrebbero godere di una maggiore autonomia finanziaria e questo potrebbe portare uno squilibrio e un aumento del divario economico tra il nord e il sud del paese. Questa autonomia, concessa dall’articolo 116 della Costituzione, non è mai stata attuata soprattutto a causa delle grandi differenze economiche e sociali tra regioni e per questo che, secondo alcuni studiosi la legge di Calderoli potrebbe avere conseguenze disastrose sull’intero paese, andando ad aumentare le disuguaglianze tra regioni del Nord e del Sud. Regioni con minori risorse potrebbero vedere limitate ulteriormente le proprie possibilità di sviluppo e la gestione autonoma potrebbe rivelarsi insufficiente per garantire il benessere e la crescita di queste regioni.
La questione dei servizi pubblici e del welfare è altrettanto critica, la gestione autonoma di tali servizi potrebbe tradursi in differenze significative nella qualità e nell’accesso agli stessi. Le regioni meno fortunate così come la Calabria potrebbero faticare a fornire servizi adeguati, creando un divario sempre più marcato tra le diverse aree del paese in termini di benessere sociale.
Non va trascurato la possibile competizione sfrenata tra le regioni per attrarre investimenti ,le regioni economicamente più forti potrebbero avere un vantaggio competitivo, mettendo a dura prova quelle meno sviluppate e questo potrebbe creare uno scenario in cui la concorrenza diventa un ostacolo piuttosto che un motore di sviluppo equo per tutto il paese.
L’autonomia differenziata mira a promuovere una maggiore autonomia decisionale e sono evidenti gli effetti collaterali che potrebbero derivarne, specialmente per le regioni già svantaggiate. Era auspicabile invece un approccio bilanciato a garanzia delle esigenze di tutte le aree del paese per uno sviluppo armonico e sostenibile, preservando nel contempo l’unità e la coesione della nostra nazione. Insomma credo che il governo avrebbe dovuto meditare e confrontarsi meglio prima di approvare una legge che sarà una mannaia per il sud e la Calabria. Ecco perché aldilà delle connotazioni politiche,credo debba prevalere l onesta intellettuale, la stessa onesta intellettuale che ha contraddistinto il Presidente Roberto Occhiuto da sempre diffidente e scettico ,così come i tanti Sindaci che hanno preso le dovute distanze dalla legge a difesa della nostra terra di Calabria. Giuseppe Antoniotti (già Sindaco Rossano)