Il tempo liturgico che quest’anno va dalla Celebrazione del Battesimo di Gesù ( 12 gennaio 2025) fino all’Inizio della Quaresima ( 05 marzo 2025) e poi dalla Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ( 29 giugno 2025) fino alla festa di Cristo Re ( 23 novembre 2025) è considerato dalla Chiesa come ” TEMPO ORDINARIO” per i cristiani.
In tale Tempo ” ordinario” e quest’anno anche ” giubilare”, noi tutti siamo invitati a Convertirci dall’essere religiosi a essere credenti nel Dio dei viventi”.( Mc.1,15; Mt.4,17)
Religione e Fede vengono abitualmente confuse, mentre hanno , nella nostra vita, aspetti e qualità diverse, non contrapposte ma collaborative, anche se spesso entrano facilmente in conflitto.
La Religione si esprime attraverso riti liturgici, allestimenti di presepi, di feste patronali, di processioni, adorazioni, pellegrinaggi , amministrazioni di sacramenti e sacramentali, convegni, purificazioni e sono tutti atteggiamenti e comportamenti su piano ” del fare”.
La Fede invece è uno stato d’animo del credente , cioè ” un modo di essere cristiano” e nasce dal conoscere e accogliere quel “Qualcuno”, che cambia la sua vita, ” nel presente”.
La Religione mette a disposizione della Fede strumenti e mezzi, anche pedagogici, per ricaricare il credente di energie spirituali e aiutarlo ad essere ” beato ” operatore di pace, con Cristo e come Cristo , nel suo Tempo e nella sua Storia.
La Religione, però .con tanti gesti ripetitivi , può diventare anche avversaria della Fede, quando lascia credere che la partecipazione a processioni, sacralità, norme, disposizioni, convegni, documenti e la stessa sottomissione al Magistero ecclesiale siano doveri primari del credente .
Questi riti possono portare spesso a trascurare l’accoglienza del vero e unico Primato della Proposta-Comandamento dell’Amore : “Chi non ama ( = promuove) il proprio fratello che vede, non può amare il Dio che non vede ( 1Gv.4,20)”.
Il Dio di Gesù, in questo Tempo Ordinario e Giubilare , invia continuamente noi cristiani a camminare , da” pellegrini di speranza”, accanto a tante persone , che hanno perso la gioia nel vivere quotidiano.
Lui ci invita non solo all’ *amateMI * (Gv.14,15-24), ma anche e soprattutto all’*amateVI*, tenendo aperte le porte delle nostre Comunità a tutti ma soprattutto a coloro che sono lontani dalla nostra Cultura politica o dal nostro Credo religioso ,offrendo amicizia e dialogo per costruire ovunque fraternità, al di là di ogni differenza.
Corigliano Rossano 15.01. 2025 ( Franco Palmisano).