Addì 11 febbraio 2025 la Chiesa celebra la XXXIII giornata mondiale del Malato e invita noi credenti, nell’Anno del Giubileo, a farci “pellegrini di Speranza che non delude ( Rm.5,5)”, anzi a renderci forti nella tribolazione.
Molti di noi credenti , anche nella nostra Comunità in Corigliano Rossano, si pongono spesso il problema della Sofferenza dell’umanità e non riuscendo a trovare la risposta risolutiva nella Scienza, la cercano nella Religione.
La dottrina del Dio castigatore è presente nella Bibbia ( Dt.5,9 e Num.14,18 e Es.20,5), e ci viene inculcata fin da piccoli quando ci viene insegnato l’Atto di Dolore per ottenere il perdono dei peccati.
Anche all’inizio di ogni celebrazione liturgica, noi cristiani , cioè , ragazzi, giovani, adulti, anziani, uomini e donne ( fratelli e sorelle ), tutti veniamo assemblati al ” pietà-pietà per mia colpa, mia colpa ,mia grandissima colpa!”
C’è da chiedersi: Qual è poi questa grandissima colpa, che ci accomuna tutti ?
La Chiesa Giubilare, “Speranza che non delude”, finalmente sta ritornando ad accogliere attentamente il Vangelo, da cui emerge chiaramente che il Dio di Gesù, è un Dio di Amore, un Padre Misericordioso, (Genitore) che ama gli uomini, non per i loro meriti ma per i loro bisogni ( Lc.18,9-14) e non premia i buoni e castiga i cattivi ma è benevolo verso tutti anche gli ingrati e i malvagi ( Lc.6,35).
Gesù, il Dio che per noi si fa Tempo e Storia, non chiede agli infermi di accettare le loro malattie e di offrire le sofferenze in espiazione dei peccati dell’umanità e neppure dà spiegazioni sul perché o sul percome di tanti disastri umanitari, ma Lui semplicemente guarisce. e là dove c’è morte Lui comunica vita, dove c’è debolezza Lui trasmette forza e dove c’è disperazione Lui infonde coraggio .
Noi, suoi seguaci , siamo inviati per le vie dei nostri quartieri, ad annunciare il Regno di Dio guarendo gli infermi ( .Lc.9,2), ma sempre in collaborazione con gli scienziati, perché ” Chi non è contro di noi è per noi ( Mc. 9,40 e Lc.9,50)”.
Gesù, Rivelazione di Dio, annuncia che la Creazione non è terminata ( Gv.5,17) e che il Creato è in evoluzione, perché, avendo in sé il dono esistenziale della nascita e della morte, , va verso la perfezione , realizzando il progetto salvifico di Dio sull’umanità, fino a quando poi “Egli sarà il Dio con loro, il Dio che asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più , né lamento, né affanno, né morte perché le cose di prima sono passate ( Ap.21,3-4)”.
Corigliano Rossano , 06.02 .2025 ( Franco Palmisano ).