Una modernità sottovuoto-spinto. Cambiamenti a velocità supersonica. Strabilianti conquiste scientifiche e tecnologiche. Strutture di pensiero e di filosofia, paradigmi e schemi politici e ideologici che reggono da secoli, traballano, faticano a cambiare, adeguarsi, sincronizzarsi.

Il baraccone è guidato (si fa per dire), da un apparato globale di economia, finanza, scienza, innovazione e sviluppo tecnocratico, un’aggressiva techno destra che sta trasformando la democrazia in democratura.

I diversi “apparati” fanno quindi fatica ad adeguarsi compresa la Chiesa sempre prudente e lenta nell’accogliere il “nuovo “

A dire il vero Papa Francesco qualche timida riforma ha tentato ad introdurla: ha ammesso i divorziati risposati alla Comunione e ha approvato la benedizione per le coppie gay, ma ha sempre trovato, come da copione, resistenze e opposizione dai più conservatori.

A proposito di adeguamento veniamo a conoscenza che la Pontificia Università della Santa Croce si è inventata, recentemente, un “Corso sulla pastorale del perdono” per permettere la riscoperta del Sacramento della Riconciliazione, vivendolo come una porta di accesso alla misericordia di Dio.

Fino a qualche anno fa assumere la Comunione senza prima confessarsi era impensabile.

Prendere la” particola”, ricevere Gesù senza un accurato lavaggio spirituale, con relativo “ Te absolvo” sacerdotale e accluse preghiere penitenziali,non era contemplato.

Con il passare degli anni, spinti da venti irregolari e capricciosi, niente a che vedere con quello che aleggiava sulle acque (Genesi 1,1-2,), tutto si allenta e si sfilaccia accentuando confusione e disorientamento tra i fedeli:si può prendere la Comunione e dopo confessarsi ?..Se proprio si vuole… che bisogno c’è di un mediatore, sia pur legittimato, come un sacerdote ? Basta confessarsi in coscienza, direttamente con Gesù, bastano le preghiere di pentimento. Il risultato? Fuga da confessionali e confessori.

Il Sessantotto e l’enciclica Humanae vitae contro i contraccettivi hanno certamente dato una mano, è probabile, d’allora, che numerosi penitenti si siano dati alla funga non avendo il coraggio di confessare l’uso del condom.

A mettere ulteriore paglia sul fuoco, ingenerando altra confusione (certo non era questa l’intenzione) lo stesso pontefice. quando sulla scia del grande teologo Hans Urs von Balthasar ha “insinuato” che l’inferno è vuoto, dando il buon servito al ruolo della Misericordia

Ma come riavvicinare le persone al confessionale?

Indicazioni preziose giungono dallo stesso Francesco, cui non manca certo l’ironia nonché l’approccio diretto e vagamente teologico, rivolgendosi ai sacerdoti

Basta domande morbose diversamente fate scappare i fedeli….ricordo che il confessionale non dev’essere una sala di tortura bensì il luogo della misericordia del Signore che ci stimola a fare il bene possibile.”

E poi ci va giù abbastanza pesante

«Mi fa schifo quando qualcuno nella confessione cerca solo i peccati della carne», chiarendo per altro, nel corso degli anni che «i peccati sotto la cintura» non sono i più gravi e che «il sacramento della confessione non è per torturare, ma per dare pace…. bisogna ascoltare con mitezza, non tanto domandare, non fare lo psichiatra per favore»,

Ma poi.. vuoi vedere che anche stavolta aveva ragione Oscar Wild al quale bastò un aforisma per riassumere la “materia “ “ E’ la confessione, non il prete, che ci dà l’assoluzione “