Campana: “Il nostro vuole essere un messaggio di speranza”.
CORIGLIANO ROSSANO Anche quest’anno grandi apprezzamenti ha riscosso la Festa di San Giuseppe, a Corigliano Rossano, giunta alla sua 110a edizione e celebrata in tre distinti momenti, il 16, il 18 ed il 19 marzo scorsi.
Come da tradizione ormai consolidata, fulcro della festa è stato “u mmit ‘e San Giuseppe” che il comitato omonimo organizza ogni anno in contrada Iti, a Corigliano Rossano: una domenica all’insegna della convivialità, immersi nella natura, condividendo un piatto dei tipici “tagghjarin e cicr’” dopo aver messo a dimora la pianta di un albero di ulivo nei pressi dell’edicola votiva che custodisce la statua di San Giuseppe.
Nel segno delle tradizioni che si tramandano da tre generazioni della famiglia Campana, da cui trae origine la festa di San Giuseppe, sempre nell’ambito delle celebrazioni, il 18 marzo, a Palazzo San Bernardino, è stata organizzata la prima visione del docufilm “Cannili ‘e puri” del regista Andrea Costantino Levote, prodotto da Giuseppe Campana, che narra una storia ormai secolare: il ritorno a casa del figlio dalla Prima guerra mondiale ed il conseguente “voto” di ringraziamento al Santo della madre, nel giorno del loro incontro, il 19 marzo di oltre un secolo fa.
Il terzo momento si è tenuto nella Chiesa Madonna del Buon consiglio di contrada Amica per la celebrazione eucaristica – nel giorno dedicato alla festa del papà – con gli alunni della scuola primaria.
«Lasciare un segno nel passaggio terreno, continuare a mantenere vive le tradizioni della famiglia Campana e viva la memoria dei miei antenati, la bisnonna, il nonno Giuseppe tornato dalla guerra: è questo lo spirito che anima la festa – spiega Giuseppe Campana -. Per di più in un luogo magico, qual è contrada Iti ed il casale della baronessa Bebè Cherubini, alla quale vanno i nostri ringraziamenti, che ci ospita da sempre. Questa tradizione si tramanda da tre generazioni ed è ormai entrata nelle tradizioni rurali della nostra città grazie a quanti contribuiscono ad organizzarla, come Salvatore Aloisio, past president del Rotary Club Corigliano Rossano Sybaris e presidente dell’associazione teatrale “I tinti”, al parroco, don Clemente Caruso. Grazie, infine, a quanti partecipano e rivivono con noi sentimenti e valori come la condivisione e la solidarietà, la memoria storica ed anche la convivialità, il piacere di ritrovarsi a tavola, per devozione e ringraziamento. Ecco, sono questi i principi che ci spingono ad organizzare la festa di San Giuseppe ogni anno ed a lasciare un segno tangibile prima con il libro, pubblicato ormai dieci anni fa e quest’anno col la produzione del docufilm che vuole essere un lascito alle generazioni a venire – conclude Giuseppe Campana – una traccia del nostro passaggio sulla terra, un messaggio di speranza”.