Tanta partecipazione alla passeggiata nel centro storico di Rossano in cui, per l’occasione, è stato rappresentato, grazie all’intero cast dell’Associazione Culturale e Teatrale “Tommaso Campanella” di Cosenza, il terremoto che si è verificato tra il 24-25 aprile del lontano 1836.
I tanti cittadini del luogo e dell’intero territorio hanno potuto assistere alla rappresentazione teatrale itinerante dal titolo: “Il terremoto che non cancellò la storia” con William Gatto (Cantastorie e nel ruolo di Achille Antonio Rossi) e Michele Abastante (Luca De Rossi scrittore). Nel cast, inoltre, vi erano: Ida Murianni, Raffaella Scorpaniti, Alma Pisciotta, Gabriella De Rosa (popolana), Francesco Rocca (Mastro Francisco e brigante), Piergiuseppe Maggi (organetto), Fabiano Capalbo (chitarra), Giuseppe Longo (Tamburello), Pierpaolo Federico (San Nilo e Sindaco Romano), Alessandro Massimilla (Pescatore). La storia rappresentata per le vie e le piazze del borgo antico bizantino, è un modo per esorcizzare il terremoto tramite il dialogo poetico tra un cantastorie e uno scrittore che, durante il cammino, hanno voluto rievocare i ricordi di un tempo. Tra il 24 e il 25 aprile del 1836 a Rossano e in alcune zone limitrofe, venne avvertita una fortissima scossa che svegliò nel pieno del sonno tutta la popolazione. Il terremoto causò la morte di 89 persone e 259 feriti, mentre gli edifici che andarono completamente distrutti furono 370. Gli sfollati che non poterono ritornare a casa furono 392 e gli edifici lesionati 776. Durante questa fortissima scossa, andarono distrutti i rioni Cappuccini, San Nicola al Vallone e l’antico quartiere ebraico della Giudecca. La facciata della Cattedrale crollò, venne poi ricostruita in due tempi diversi fra gli episcopati di Mons. Brunone Maria Tedeschi e Pietro Cilento. Crollarono anche la sede della Sovraintendenza, l’ospedale di San Giovanni di Dio e la Torre campanaria con il palazzo annesso. Gli abitanti, accomunati dal terrore che un’altra scossa potesse ripresentarsi, decisero di accendere dei fuochi nelle piazze e nei pressi delle loro case per scaldarsi e trascorrere al sicuro la nottata. La mattina seguente, il 25 aprile, per ringraziare la Madonna per aver protetto la popolazione, venne portato in processione il busto argenteo dell’Achiropita, insieme alle statue di San Nilo, San Francesco di Paola e San Marco. Rito che, ancora oggi, si rinnova in città. Testimone oculare dell’evento fu Luca De Rosis che, nel suo libro “Cenno storico della Città di Rossano”, descrive in maniera dettagliata il terremoto e le emozioni di quei giorni. La violenza del terremoto causò anche uno tsunami che colpì la costa di Capo Trionto, invadendo le spiagge e trascinando con sé barche e attrezzature da pesca. Il maremoto, raccontano le cronache dell’epoca, allagò completamente la spiaggia di Sant’Angelo e più in generale tra Schiavonea e Calopezzati in cui le acque avanzarono per oltre 50 metri. I tanti cittadini, dunque, hanno vissuto un viaggio, dunque, emozionale alla scoperta della storia e dei luoghi più suggestivi di Rossano centro. L’appuntamento in città è stato voluto e patrocinato dall’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano. Un plauso, infine, all’intero cast dell’Associazione Culturale e Teatrale “Tommaso Campanella” di Cosenza, oltre a Michele Abastante, per la straordinaria interpretazione apprezzata da quanti hanno preso parte all’evento in cui è stato rievocato il terremoto avvenuto, tra il 24-25 aprile del lontano 1836, nel centro storico di Rossano.
ANTONIO LE FOSSE