Sindaco a Giornata Nazionale Unità Nazionale. Migranti,terrorismo e separatismi nel suo intervento
Oggi 4 NOVEMBRE 2017 vi è sicuramente un significato europeo ed allo stesso tempo locale ancora più forte e, per quel che ci riguarda, ancora più stimolante. Quanto accaduto in SPAGNA ed in CATALOGNA da una parte e, dall’altra, il dibattito aperto nel Nord del nostro Paese a seguito dei referendum autonomisti svoltisi in LOMBARDIA ed in VENETO testimoniano quanto sia epocale e di portata strategica,
anzi tutto per le nostre terre e per le nostre popolazioni, il vero valore della scelta popolare, sancita la scorsa domenica 22 ottobre, di ROSSANO e di CORIGLIANO di fondersi in un’unica grande città: unirsi e non diversi per contribuire a costruire dal basso un avvenire migliore per tutti, per questo territorio, per la Calabria, l’Italia, l’Europa ed il mondo. Così il Sindaco Stefano MASCARO ha concluso il suo intervento alla cerimonia del 4 novembre, Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale promossa dalla sezione di Cosenza dell’Istituto Nazionale Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon guidata dal delegato provinciale Saverio CERZOSIMO, in collaborazione dell’Ordo militaris ac hospitalarius de Sanctae Marie de Bethlehem, l’Associazione Nazionale dei Carabinieri di Rossano, diretta da Giacomo LAURICELLA, con il supporto della Pro Loco Rossano LA BIZANTINA presieduta da Federico SMURRA. Il momento commemorativo con la deposizione della corona è seguito alla celebrazione della Santa Messa in Cattedrale da parte del Vescovo Mons. Giuseppe SATRIANO e alla benedizione al Monumento ai Caduti di Don Pino STRAFACE.
4 NOVEMBRE, GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE
INTERVENTO SINDACO STEFANO MASCARO
ROSSANO (Cs), Sabato 4 Novembre 2017 – Condividere il senso più autentico oltre
che simbolico della Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale
soprattutto negli ultimi anni vuol dire saper interrogarsi, come individui e come
istituzioni, sul valore universale di una ricorrenza che è certamente storica per
la nostra Nazione ma che assume e porta necessariamente con sé connotati di
stringente attualità, internazionale.
Con significati diversi.
I Caduti ai quali oggi rivolgiamo il nostro pensiero e tributiamo ancora
una volta, da tutte le regioni italiane, la nostra riconoscenza non sono,
infatti, soltanto le 650 mila vittime di tutti i territori del Paese costate al
Popolo italiano circa un secolo fa, alla conclusione della Prima Guerra mondiale il 3
novembre del 1918.
A tutti loro, ricordati sulle lapidi di tutti i monumenti ai quali in ogni comune italiano
oggi si rende onore, la nostra memoria e soprattutto quella delle nuove
generazioni deve e sarà sempre dedicata, per il sacrificio reso alla Causa
dell’Indipendenza, della Libertà e dell’Unità delle nostre regioni in un unico
Stato.
Tuttavia, i nostri sentimenti di vicinanza, di fratellanza e di affetto non possono non
essere destinati, in questa Giornata che non è quindi soltanto celebrativa, ai tanti
militari italiani di tutte le guerre e di tutti i Paesi del mondo impegnati ogni giorno
sul teatro globale di conflitti noti e purtroppo meno noti ai media, per
garantire sicurezza e pace a quanti ancora oggi sono costretti a subire la
tristezza infinita ed insanabile delle guerre e di tutte le loro nefaste
conseguenze.
Faccio riferimento immediato alle tante vittime del terrorismo internazionale
che ancora una volta il 31 ottobre scorso ha sconvolto MANHATTAN, gli USA ed il
mondo intero costringendoci tutti a ripensare continuamente i nostri livelli
minimi di sicurezza interna e gli stessi obiettivi e metodi di tutela della
pace mondiale rispetto ad una guerra invisibile e senza frontiere dichiarata dal
sedicente ISIS contro quelli che sono e resteranno principi irrinunciabili delle
nostre democrazie pluraliste e delle nostre conquiste di civiltà.
Allo stesso tempo, non posso non pensare, ancora, all’epocale emergenza
migratoria che negli ultimi anni ha subito un incremento esponenziale e
che, anche a causa di guerre e conflitti locali, sta contribuendo a spingere nel
nostro continente, in modo particolare nel Sud del nostro Paese
attraversando i porti, le coste della nostra regione, migliaia e migliaia di disperati in
fuga dai loro Paesi con le loro famiglie.
Ecco perché questo 4 Novembre italiano è dedicato anche ai tanti
migranti morti in mare per raggiungere l’Europa alla ricerca di serenità,
felicità e pace distrutte nelle loro terre.
Ma partecipare convintamente alle celebrazioni del 4 Novembre significa contribuire
a rafforzare anche e sopratutto quell’ancora troppo debole senso di
appartenenza nazionale e di condivisione della propria storia e della
propria identità, a partire da quelle locali, che purtroppo ci caratterizza; forse
di più al Sud dove lo sforzo di ricucitura e probabilmente anche di riscrittura di
tante pagine complicate del nostro Risorgimento esigono da parte di tutti,
soprattutto nel mondo della Scuola, delle Università e delle Istituzioni, equilibrio e
correttezza nell’analisi storica in prospettiva necessariamente unitaria.
In questo sforzo civile di riappropriazione della nostra Memoria nazionale
per rinvigorire le ragioni profonde e strategiche della nostra Unità ha
certamente svolto un ruolo prezioso l’allora Presidente della Repubblica
CIAMPI che, dopo fasi storiche altalenanti, ha voluto fortemente riportare il 4
Novembre a celebrazioni più ampie e diffuse, stimolando i territori e soprattutto la
Scuola ed i più giovani. A partire dall’importanza restituita al nostro Tricolore. A Lui
ed alla Sua azione, insieme a tutti i Presidenti della Repubblica che si sono
succeduti, da DE NICOLA a MATTARELLA, va il nostro sincero riconoscimento.
Ma oggi 4 NOVEMBRE 2017 vi è sicuramente un significato europeo ed allo
stesso tempo locale ancora più forte e, per quel che ci riguarda, ancora più
stimolante. Quanto accaduto in SPAGNA ed in CATALOGNA da una parte e,
dall’altra, il dibattito aperto nel Nord del nostro Paese a seguito dei referendum
autonomisti svoltisi in LOMBARDIA ed in VENETO testimoniano quanto sia
epocale e di portata strategica, anzi tutto per le nostre terre e per le nostre
popolazioni, il vero valore della scelta popolare, sancita la scorsa domenica
22 ottobre, di ROSSANO e di CORIGLIANO di unirsi in un’unica grande
città: unirsi e non diversi per contribuire a costruire dal basso un
avvenire migliore per tutti, per questo territorio, per la Calabria, l’Italia,
l’Europa ed il mondo.